sabato 30 settembre 2006

MASSIMO FAGIOLI A PARIGI

Istituto Italiano di Cultura di Parigi:
dal 25 al 29 settembre a Parigi ha avuto luogo nella capitale della Francia la
"Settimana Bellocchio"


"Le immagini nuove"
Venerdì 29 settembre è intervenuto Massimo Fagioli

L’incontro è stata trasmesso in diretta Internet
la registrazione è disponibile su
mawivideo

i particolari e le date qui e qui

irriducibili
il manifesto 30.9.06
Di fronte a una impasse del desiderio
di Francesca Borrelli

qui

un articolo uscito oggi sul settimanale di Pierluigi Sullo, che partecipò all'incontro di Liberafesta del 15 settembre
Carta settimanale 30.9.06
Ma chi è Massimo Fagioli
Il sodalizio con Bertinotti, il settimanale Left, il voto alle elezioni e le feste di Liberazione. Lo strano incontro tra il Prc e Massimo Fagioli. Che non piace a tutti
di Rosa Mordenti
qui (segnalato da numerose compagne e compagni)

una scheda su Oreste Scalzone, che è intervenuto all'incontro di Parigi: qui (da larevuedesressources.org)

una scheda su Giorgio Ferrara, che ha organizzato la "settimana Bellocchio" a Parigi: qui (da corriere.it)

venerdì 29 settembre 2006

citato a Parigi:
Repubblica 29.9.06
L'organizzazione si sciolse trent'anni fa. Un dibattito su Micromega
GLI ULTIMI GIORNI DI LOTTA CONTINUA
di Nello Ajello
qui

l’Unità 29.9.06
Cesare Salvi: Il socialismo non è passato
di Piero Di Siena
qui

unitiasinistra.it 28.9.06
L'occasione unitaria a sinistra
di Pietro Folena
qui (una segnalazione di Paolo Sirianni)

un documento:
Istituto dell'America Latina - Mosca 24.11.93
LO SPIRITO UMANISTA NELL'ISLAM
di TAUFIK IBRAHIM
qui (ricevuto da Antonio Pilichi)

giovedì 28 settembre 2006

mercoledì 27 settembre
Pietro Ingrao è intervenuto a Radio Tre
nella trasmissione "Il libro del giorno" di Fahreneit
la registrazione della trasmissione può essere ascoltata qui
e può essere scaricata da ondeblu.it
(una segnalazione di Annalina Ferrante)



mercoledì 27 settembre alle 13 su Radio Tre
a Il Terzo Anello: “Aladino”
si è parlato di Massimo Fagioli di Marco Bellocchio
e dell'evento di domani a Parigi
Giorgio Ferrara, direttore dell'Istituto Italiano di Cultura di Parigi ha illustrato il programma della quinta edizione della Semaine des cultures étrangères à Paris
(una segnalazione di Donatella Coccoli)
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aspettando Parigi:
gli irriducibili /1

Repubblica 28.9.06

Nel cuore di Bertolucci
Oggi Il regista riceve il premio Musatti
In questa intervista l'autore di "Ultimo tango a Parigi" racconta come l'analisi ha influenzato il suo cinema
di Luciana Sica
qui (una segnalazione di Marco Pizzarelli e di Sergio Grom)
(questo articolo è stato poi citato a Parigi il 29.9.06)

aspettando Parigi:
gli irriducibili /2
Repubblica 28.9.06
La lunga storia del "transfert"
il congresso
di Luciana Sica
qui

aspettando Parigi:
gli
irriducibili /3
il manifesto 28.9.06
il "quotidiano comunista", nel dare notizia - in alleanza con il "quotidiano illuminista" di Scalfari e Mauro - del XIII congresso nazionale della società psicoanalitica italiana che inizia oggi a Siena, pubblica anche un articolo di Francesca Borrelli sul transfert
qui e qui

aspettando Parigi:
gli
irriducibili /4
Il Giornale 28.9.06
Melanie Klein. Il gioco dell’inconscio
di Idolina Landolfi
qui

l’Unità 28.9.06
Antidepressivi. Consumo record tra le donne
di e.d.b.
qui

mercoledì 27 settembre 2006

il manifesto lettere 27.9.06
Il peccato originale, l'alleato
Caro Parlato, ho partecipato con grande interesse all'incontro del 15 settembre, presso Liberafesta «Informazione a Sinistra. Prospettive», e quando tu hai accennato quasi per inciso, al peccato originale, ovviamente alludendo a una cultura basata sul peccato originale, mi sono detta: «Ci siamo...». Poi invece è seguita una confusione davvero imbarazzante. Perché perdere il filo? Va bene l'interesse per l'acqua, benissimo quello per la casa. Ma perché mettere sempre dopo l'essere umano, il pensiero dell'essere umano? Ecco, le prospettive per una nuova identità della sinistra si basano, devono basarsi su una nuova concezione dell'uomo. Un essere umano che, liberatosi dai lacci della ragione e della religione, cerchi e trovi in sé, nella sua «nascita sana», la gioia di dare senso alla sua vita e a quella degli altri. Se l'oppressione capitalistica continuerà ad alimentarsi dell'alleanza con i sensi di colpa, allora l'ideologia della destra e il pensiero postcomunista della sinistra verranno drammaticamente a coincidere.

Roberta Pugno

Cara Roberta, sulla questione del peccato originale (forse ne straparlerà anche il papa) c'è una differenza tra di noi. Tu e con molte ragioni - rifiuti una cultura, non solo cattolica, che ha a fondamento il peccato originale, la colpa. Diversamente da te il mio riferimento al «peccato originale» è assai discutibile e decisamente paradossale. Certo c'è da polemizzare contro «una cultura basata sul peccato originale», tanto più che non sono un credente. Ma il mio riferimento a quel peccato voleva essere polemico contro il buonismo e dire che viviamo in una società che ci incattivisce, quasi a dire che il peccato originale è il prodotto della nostra società. Neppure la nascita è sana. Ma forse sbaglio. Ciao e scusami.
v.p.
(una segnalazione di Antonella Pozzi)

il Tempo 27.9.06
Quando la poesia nasce dalle storie più estreme. Bellocchio

S’INTITOLA «Sorelle» ed «è un documentario nostalgico e scherzoso su alcuni componenti della mia famiglia o grandi amici d’infanzia, o sulla città di Bobbio con il suo bel Trebbia, insomma un album di ricordi....». Così, il regista Marco Bellocchio riassume commosso la storia del suo film, che presenterà alla Festa di Roma nella sezione «Extra». Il film è interpretato, tra gli altri, da Donatella Finocchiaro e Pier Giorgio Bellocchio. «Sorelle» sono tre episodi di una stessa storia «girati in tre anni diversi, 1999, 2004 e 2005 e raccontano di una bambina, Elena, della sua crescita — continua il regista —. Il film narra di chi va e di chi resta, di continui ritorni e ripartenze dal paese natio e dalla vecchia casa di famiglia. Un giorno, la mamma di Elena decide di portare a vivere con sè a Milano la figlia e da lì si evidenzia tutto il difficile rapporto familiare. Per comodità ho girato a Bobbio, nella stessa casa de "I pugni in tasca": è perfetta, il tavolo su cui mangiano Elena e Sara è lo stesso su cui ho mangiato anch’io da bambino». (...) (segnalazione di Barbara De Luca)

ioma.it 27.9.06
Alessandria, 28/30 Settembre
Al via domani la V edizione del festival della critica cinematografica ad Alessandria. Tra gli ospiti Bellocchio...

Grandi firme anche quest’anno al festival a partire dai critici che si confesseranno al pubblico nello Shadow Boxing (...) sul tema “Autori e critici: chi stronca chi?” si scontreranno Paolo Mereghetti e Alberto Pezzotta contro Marco Bellocchio e Davide Ferrario (...) si può seguire anche grazie a Radio 3 che dedica uno spazio, curato da Enrico Magrelli e Emanuela Martini, al festival alle 19.00 per tutti i tre giorni.

La risposta di Fausto Bertinotti all'articolo di Scalfari di domenica scorsa su Repubblica:
«L’opinione di Eugenio Scalfari è rispettabile perché fondata su una scuola di diritto costituzionale: io ho un altro parere. Ma rispetto comunque la sua posizione. Ritengo sia più convincente l’opinione di altri autorevoli studiosi di diritto costituzionale, come Gianni Ferrara, che non vedono la figura del presidente della Camera soltanto come uno speaker» Lunedì 25 settembre 06 (da Liberazione)

Corriere della Sera 27.9.06
Imre Naky 1956
L'eroe ungherese scrisse a Togliatti: chiediamo aiuto ai fratelli del Pci
Una lettera inedita
qui

domenica 24 settembre
a LiberaFesta di Roma

si è tenuto un incontro sul tema
«Quattro chiacchiere con Liberazione»
con Piero Sansonetti
è intervenuto Massimo Fagioli

la registrazione è disponibile su MAWIVIDEO

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Il Giornale Radio Tre delle 16.45 di domenica 24 settembre
ha citato il parere di
Massimo Fagioli sul tema dell'eutanasia
(una segnalazione di Dicta Cavanna ed Eva Bellavia)
la registrazione è disponibile su mawivideo e su ondeblu.it

aduc.it 24.9.06
Massimo Fagioli:
«"Lo Stato non deve entrare in queste faccende esclusive e proprie del rapporto medico-paziente: ed il medico non si occupa soltanto della salute e della vita ma anche della realizzazione dell'identità del paziente", afferma lo psichiatra Massimo Fagioli, secondo il quale, "è il medico che sa quando e come intervenire se la persona sta male: quando e se sbaglia ne risponde davanti al magistrato".
Insomma, lo Stato non dovrebbe intervenire nell'attività propria del medico, fino a dirgli cosa deve fare e cosa no. "Lo Stato si deve togliere di mezzo - aggiunge Fagioli - da faccende che non lo riguardano e se ci prova, come ci ha già provato, a legargli le mani, il medico ha il dovere di ribellarsi: qui si sta alterando il rapporto con la realtà, si sta tentando - conclude lo psichiatra - di distruggere l'identità medica"».

(
da un articolo apparso in rete in una pagina dell'ADUC, Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori, disponibile integralmente qui.info ricevuta attraverso Google Alert e segnalata da Alessio Ancillai)
Il parere di Massimo Fagioli viene ripreso anche - più sinteticamente - in un articolo de Il Tempo di Roma del 25.9.06 qui)

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martedì 26 settembre 2006

Islam: «non c'è un peccato originale»
Corriere della Sera Primo Piano 26.9.06
Confronti. Si definiscono entrambe «religioni del Libro» ma il loro rapporto con Dio è agli antipodi.
Lo storico francese spiega perché la fede nella Bibbia comporta un'idea di storia, ragione e natura incompatibile con la visione del mondo insegnata dal Corano

Maometto e Gesù, i confini del dialogo
di Alain Besançon

qui

Liberazione 26.8.06
Riflessioni e critiche sull’articolo dedicato dal fondatore di Repubblica al “bertinottismo”
Scalfari dice che la disuguaglianza è la base della libertà
Se nasce così, il riformismo, nasce sconfitto (come negli anni 90)
di Piero Sansonetti
qui (testo ricevuto da Giorgio Valentini)

Liberazione 26.8.06
L’intervento di Franco Giordano a chiusura della festa di Liberazione:
«Anche sul terreno del governo stiamo provando a cambiare il passo di marcia»
«La nostra sfida sull’idea di società e sul futuro della sinistra»
qui (testo ricevuto da Giorgio Valentini)

Liberazione 26.8.06
L’assemblea, domenica a Roma, vota l’appello che farà da base alla nascita della nuova formazione politica
Sinistra europea, “patto fra differenti”
(nelle edicole e dopo le 20 sul sito di Liberazione)

... della vistosa pubblicazione dell'articolo a pagina 3 (Cultura) di Liberazione su Foucault, celebre teorico francese della pedofilia (dal titolo "Foucault: un corpo che parla di sé tra repressione e utopia" di Anna Simone), che fa seguito all'articolo su Left n°37 - adesso nelle edicole - "La caduta degli dei filosofi" di Elisabetta Amalfitano e Simona Maggiorelli (pag.64), e al dibattito pubblico con Piero Sansonetti di domenica sera 24.9 a LiberaFesta di Roma (la registrazione è disponibile qui), ci siamo accorti, ma preferiamo non dire di più...
cinecitta.com
Parigi: omaggio a Marco Bellocchio
di Silvia Angrisani
"Marco Bellocchio par lui-même". Si inaugura oggi la retrospettiva-omaggio a Marco Bellocchio con la quale l'Istituto italiano di cultura a Parigi festeggia la Settimana delle Culture Straniere: una selezione di 16 film (tra i quali, in anteprima per il pubblico francese Il regista di matrimoni) e una serie di incontri con l'autore. "Una volta presa la decisione di consacrare la manifestazione al cinema, la scelta è caduta subito su Marco Bellocchio - dichiara il direttore dell'Istituto, Giorgio Ferrara - Tra i registi viventi, Marco è stato il più fedele a se stesso nel corso della sua lunga carriera. Non ha mai cessato di essere radicale, iconoclasta; non ha mai smesso di essere un sovversivo e un visionario". Ogni serata sarà dedicata a un tema e ad accompagnare Bellocchio ci saranno, di volta in volta, Corrado Augias e Piergiorgio Bellocchio (25 settembre, il cinema), Alexandre Adler e Augias (26 settembre, la politica), ancora Augias con René de Ceccatty (27 settembre, il teatro al cinema), Pietro Montani (28 settembre, l'ultimo film), Massimo Fagioli (29 settembre, le immagini nuove). (segnalato da Barbara de Luca)

Aprileonline 26.9.06
due interventi sulla Sinistra europea: Pietro Folena e Alfonso Gianni
da qui

Nerio Nesi, ex ministro ed ex Prc, non ci sta:
Repubblica Lettere 26.9.06
di Nerio Nesi (pres. ass. Riccardo Lombardi)

Caro direttore, leggo sul numero di ieri di Repubblica che "tra i punti di riferimento citati nella bozza della carta costitutiva della cosidetta Sinistra Europea spunta anche il nome di Riccardo Lombardi". Naturalmente qualunque organizzazione può citare chi vuole, ma è mio dovere, nella mia qualità di presidente dell'Associazione Nazionale a lui dedicata, (che ho conosciuto in oltre vent'anni di esperienza comune) dire che non vi è nulla che assomigli, seppure vagamente, al pensiero e alla azione delle variegate organizazioni partitiche e movimentistiche europee che si propongono di fare parte di questa nuova entità politica.
(una segnalazione di Paolo Izzo)

lunedì 25 settembre 2006

un articolo di Livia Profeti sull'evento in programma a Parigi
la prossima settimana, con Marco Bellocchio e Massimo Fagioli,
ed i suoi significati
è uscito sabato su "il Riformista"
ed è disponibile qui di seguito alla data della sua pubblicazione, il 23.9


Corriere della Sera 25.9.06
Prc: la sinistra europea sarà l'alternativa al partito democratico
qui

Repubblica 25.9.06
Avviata la metamorfosi di Rifondazione. Nella carta costitutiva Riccardo Lombardi tra i padri nobili
Sinistra europea, primi dubbi "Funziona solo se nascerà il Pd"
di Goffredo De Marchis
qui

Corriere della sera 25.6.09
UNGHERIA. Domani la visita del capo dello Stato, a 50 anni dalla rivolta
L'omaggio di Napolitano ai martiri anti-sovietici del '56
Il presidente: «Allora fummo sordi a quella battaglia»
qui

l’Unità 25.9.06
Prove ed errori. Così nacque la mente umana
di Cristiana Pulcinelli
qui

le dichiarazioni di Marco Bellocchio da Ischia: ancora da Il Giornale, Il Mattino, cinecittà.it, il manifesto, Il Messaggero
da qui

equivoci:
l’Unità 25.9.06

Russo: che filosofo quel Freud!
di Bruno Gravagnuolo
qui

Liberation Culture 25 septembre 2006
Arts. Trente-trois centres et instituts culturels organisent des spectacles, des concerts et des expositions dans le cadre de la Semaine des cultures étrangères.
Sept jours où Paris est ailleurs
Par Edouard LAUNET
qui

domenica 24 settembre 2006

l'Unità 24.9.06
«Nel cinema nulla è mutato»
Bellocchio: deluso da Rutelli
di ga.g.
qui

Libertà 24.9.06
Il regista, premiato a Ischia, "spara" anche su Rutelli
Bellocchio: sulle nomine la sinistra è come la destra
Con "Sorelle" (girato a Bobbio) alla Festa di Roma
di Alessandra Magliaro
qui

la discussione sul socialismo: «Le diseguaglianze sono nella natura umana»
oggi Scalfari contro Bertinotti:

Repubblica 24.9.06

I nuovi schiavi del mercato globale
di Eugenio Scalfari
qui (una segnalazione di Noemi Ghetti)

oggi la Costituente della Sinistra europea
un articolo dal manifesto qui (altri su Liberazione nelle edicole e dopo le 20 qui)

l’Unità 24.9.06
L’indulto in cifre... poi giudicate
di Luigi Manconi Andrea Boraschi
qui

eutanasia
tre pezzi dall'Unità, un'intervista di Umberto Veronesi e un articolo di Francesco Merlo da Repubblica (da qui)

Bertinotti: «Giusto l'invito di Napolitano. Le sue parole all'altezza del drammatico problema»
ROMA - La risposta di Napolitano all'appello a favore dell'eutanasia, contenuto nella lettera di Piergiorgio Welby, secondo il presidente della Camera Fausto Bertinotti «è all'altezza di un problema drammatico e deve essere ascoltate». «Mi pare - ha aggiunto Bertinotti - che faremmo male a sciupare un appello come quello di Napolitano. Faremmo, invece, bene tutti a fermarci un momento ad ascoltarlo e a pensare» (dal Corsera on line)


Dmitrij Sostakovic e Stalin
una pagina dell'Unità (da qui)

irriducibili:
il manifesto pubblica oggi un'intervista a Jean Laplanche, "Il tramonto di Edipo sulla scena psicoanalitica", con una scheda
da qui

Repubblica 24.9.06
Psicologo addio, è l'ora del filosofo
di Elena Dusi
qui (una segnalazione di Noemi Ghetti)

Vancouver Film Festival, 28 Settembre - 13 Ottobre
Nella sezione Cinema of our time sarà presentato “Il Regista di matrimoni” di Marco Bellocchio (da ioma.it)

Giovedì 28 settembre, Roma Casa della Memoria - Spazio mostre: Inaugurazione della mostra fotografica (da giovedì 28 settembre a sabato 14 ottobre 2006) e apertura del convegno (dalle ore 18.00 alle ore 21.00) “Rivolta operaia - Poznan ’56, un passo verso il crollo del comunismo reale” Iniziativa a cura dell’Associazione Nazionale Partigiani d'Italia (ANPI) di Roma in collaborazione con l’Ambasciata Polacca e l’Associazione Italiana Studi di Storia dell'Europa Centrale e Orientale (AISSECO) alla presenza di S.E. M.Radlicki, Ambasciatore di Polonia in Italia. La mostra e il convegno affrontano il tema della rivolta di Poznan, la prima protesta sociale della Polonia comunista ad aver assunto il carattere di sciopero generale e di manifestazioni di piazza con l'obiettivo di ottenere il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione e l'introduzione delle libertà democratiche. Lo sciopero è scoppiato a Poznan la mattina del 28 giugno 1956 (il cosiddetto giovedì nero) negli Stabilimenti dell'Industria metallurgica "H. Cegielski" (allora intitolata a Stalin) e si è trasformato spontaneamente in un moto di protesta degli abitanti della città contro il governo totalitario. L'esercito e la polizia l'hanno quasi subito soffocato nel sangue. Nei disordini hanno perso la vita circa 100 persone.
qui

sulla storia del 1956 e l'invasione sovietica dell'Ungheria: qui
sulle commemorazioni del 50° anniversario degli avvenimenti del 1956 in Ungheria: qui



SINISTRA EUROPEA
OGGI DOMENICA 24 SETTEMBRE

ALL'ANGELICUM
Largo Angelicum 1
(su Via Nazionale, di fronte all'Eliseo)
ROMA

APERTURA DELLA FASE COSTITUENTE
DELLA SINISTRA EUROPEA
ORE 9-14

sinistraeuropea.it

sabato 23 settembre 2006

il Riformista 23 settembre 2006
Visioni. L’Istituto italiano di cultura a Parigi gli dedica una rassegna
A che punto è la notte nel cinema di Bellocchio
Il regista piacentino sta attraversando un buon momento, dopo il premio Bianchi sarà alla festa di Roma per duettare con Bertolucci. Il prof. Montani ne elogia la capacità testimoniale di verità storica e la ricerca etico-formale contro l’«anestesia» della estetizzazione di massa
di Livia Profeti

Il cineasta persegue una riqualificazione dell’immagine

Periodo di grandi riconoscimenti per Marco Bellocchio. Reduce dal Premio Bianchi 2006 ricevuto alla mostra di Venezia e nell'attesa della Festa internazionale del cinema di Roma, dove, si mormora, lo vedremo co-protagonista di uno storico e inedito duetto con il "fratello di pellicola" Bernardo Bertolucci, dal 25 al 29 settembre il regista sarà ancora al centro della scena pubblica a Parigi. L'lstituto di cultura italiana lo ha infatti scelto per rappresentare il nostro paese nella 5ª edizione della Settimana delle culture straniere, tra gli appuntamenti più importanti della vita culturale francese.
Nata nel 2002, la manifestazione è la punta di diamante dell'intensa attività del Ficep, il Forum che riunisce più di 40 istituti, centri e partenariati culturali stranieri, di cui l'Italia si è guadagnata la presidenza attraverso la vitalissima attività di Giorgio Ferrara, direttore dell'Istituto parigino dal 2004. Obiettivo del Ficep è valorizzare la diversità delle lingue, delle culture straniere e il dialogo tra di esse, nella convinzione che l'arte sia una delle sorgenti più preziose per questo necessario processo.
L'edizione 2006 Créateurs d'ailleurs è dedicata alle grandi personalità creatrici "d'altrove", quelle che pur venendo "da lontano" hanno profondamente segnato la cultura contemporanea in tutti i suoi ambiti. Un caleidoscopio di nomi che spazia dalla musica al cinema, dal teatro alle arti figurative, dalla letteratura alla filosofia, dove alcune tra le più grandi figure del secolo appena trascorso convivono insieme ai protagonisti dell'attuale dibattito artistico e culturale. Una settimana nella quale Parigi diventerà straniera a se stessa, animandosi con più di 140 eventi rappresentativi di oltre cinquanta diverse identità culturali.
Un segno di stima prestigioso per Bellocchio, che si trova così schierato accanto a mostri sacri come Kafka per la Repubblica Ceca, Pessoa per il Portogallo o il Nobel per la letteratura Naguib Mahfouz in rappresentanza del mondo arabo, piuttosto che ai colleghi Lars Von Triers per la Danimarca e Shohei Imamura per il Giappone. Generosamente, il regista italiano si offrirà a pubblico e specialisti in un intenso slalom tra le tante proie­zioni dei suoi film e le conferenze serali, nelle prime tre delle quali interloquirà con giornalisti, scrittori e storici come Alexandre Adler, Corrado Augias e René de Ceccatty, mentre le ultime due saranno dedicate alla profonda portata innovativa del suo modo di fare cinema, con il filosofo Pietro Montani e lo psichiatra Massimo Fagioli.
Per Montani, ordinario di Estetica alla Sapienza di Roma, il cinema di Bellocchio costituisce un caso esemplare nell'ambito della riflessione che egli sta conducendo da anni sull'importanza anche politica di una "riqualificazione dell'immagine". In occasione della sua imminente conferenza a Parigi, Montani ci spiega perché il cinema del regista piacentino, oggetto di un saggio contenuto nel volume fresco di stampa dal titolo Cinema e Filosofia (Bruno Mondadori, 15 euro), è deci­sivo per la sua ricerca che ruota intomo a una delle questioni primarie della cinematografia, ovvero quella del rapporto tra realtà e finzione-immaginazione. Montani declina questa questione nel senso della necessità odierna di un'"etica della forma": in che modo l'arte può "testimoniare la verità" in un'epoca nella quale la tecnica digitale può separare realtà e im­magini al punto tale che noi non "ci fidiamo più di esse"? La risposta è che questo è possibile attraverso quel "dialogo tra i diversi registri dell'immagine" (cronaca, documento, immaginazione, ecc.), rappresentato esemplarmente da Bellocchio a partire da L'ora di religione del 2001. Una lotta per restituire alle immagini un pathos carico di "verità", contro l'"anestesia" paradossalmente indotta dalla "crescente e massiva estetizzazione" del mondo. Un lavoro che consente a Bellocchio di mostrare l'"oggettivo evento storico?testimoniale" al di là della veridicità dei fatti, come nel caso dell'"ingresso nella notte della politica" rappresentato secondo Montani in Buongiorno notte del 2003.
Anche la conferenza parigina dello psichiatra Massimo Fagioli verterà sulla novità delle immagini del regista. Fagioli, che com'è noto ha collaborato con Bellocchio ne Il diavolo in corpo del 1986, La Condanna, orso d'argento a Berlino nel '91 e Il sogno della farfalla del '94, nella sua rubrica Trasformazio­ne (Left n.36,15?21/9/06), ha confrontato cinema e politica sul tema centrale della kermesse parigina, il rapporto con l'altro, affrontato dal punto di vista della differenza di genere. In questo senso ha affiancato il cinema di Bellocchio a quello di De Oliveira e Buñuel, con i quali il regista piacentino condivide la ricerca nei confronti dell'"immagine femminile", alla quale la politica non è ancora arrivata. Anche per Fagioli, dunque, l'importanza del cinema di Bellocchio è nella «ricerca sulle immagini»: figure della memoria cosciente, immagini oniriche e «creazione di immagini nuove con il movimento di un corpo umano che non è il movimento delle cose non umane». Un cinema che potremmo definire politico nel senso più alto del termine, perché contribuisce alla ricerca su quella di­mensione umana profonda che consiste nella «capacità di immaginare (Vorstellungsvermögen) un essere diverso da me ma umano come me», che impedisce la violenza verso l'altro.
Dagli argomenti delle due con­ferenze parigine di Montani e Fa­gioli sul cinema di Bellocchio sembra quindi emergere un suggerimento per la politica: la ricerca culturale che vede il regista tra suoi più festeggiati protagonisti potrebbe aiutarla a uscire dalla sua "notte", per incamminarsi verso una nuova forma di etica condivisa nella quale la ricchezza delle diversità sia parte integrante di quella comune condizione umana che oggi più che mai, citando Hannah Arendt, «ha bisogno di nuove garanzie».


sta per uscire in italiano da Fazi "Il libro nero della psicanalisi":
Repubblica 23.9.06
IN BOZZE
Freud sotto accusa
di LEOPOLDO FABIANI
qui (una segnalazione di Paolo Izzo)

l'Unità 23.9.06
Ingrao: «Quando i giornali fratelli crocifiggevano l’Unità»
qui

l'Unità 23.9.06
Ma alla fine non ci resta che Darwin

di Cristiana Pulcinelli
qui

l'Unità 23.9.06
CAVALLI SFORZA. Parla il genetista: «Il finalismo nell’evoluzione è stato rilanciato per aiutare Bush»
di c.p.
qui

La Stampa Tuttolibri 23.9.06
Inventò l’elettroshock ma non calcolò il prezzo
Vita e scritti di Ugo Cerletti, che per primo nel 1938 sperimentò la terapia delle scosse elettriche sui malati di mente
qui


La Stampa Tuttolibri 23.9.06
Ingrao, ogni passione spenta
di Giovanni De Luna
qui

La Stampa Tuttolibri 23.9.06
Arendt, un’ebrea che sa perdonare
di Elena Loewenthal
qui

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DALLA LIBRERIA AMORE E PSICHE:
Sabato 23 Settembre ore 19.00

eccezionale appuntamento in libreria!

Enrico Pieranunzi
in concerto

"suoni improvvisati e suggestioni letterarie"

vi aspettiamo in questa occasione speciale
per brindare insieme e
per scoprire le nostre proposte di lettura su Parigi!

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venerdì 22 settembre 2006

continua la discussione sul socialismo /1

l’Unità 22.9.06
La sinistra dopo la sinistra
di Achille Occhetto
qui

continua la discussione sul socialismo /2
Repubblica 22.9.06
La discussione
Il socialismo tormento dei socialisti
di Marc Lazar
qui

l’Unità 22.9.06
Processo alle donne
di Carlo Flamigni
qui

il manifesto 22.9.06
Il sottosegretario Luigi Manconi
«Indulto, allarmi ingiustificati»
di Matteo Bartocci
qui


Riceviamo la segnalazione di un libro uscito quest’anno che contiene parti significative su Marco Bellocchio e Massimo Fagioli. Si tratta di:
Traumatic Encounters in Italian Film: Locating the Cinematic Unconscious
by Fabio Vighi, Intellect Books (Jan 2006), pages 200, ISBN:1841501409
Può essere acquistato su Amazon a questo indirizzo. Chi volesse riceverne un estratto (15pp in pdf, 1,2MB, in inglese) può farne richiesta con una e.mail a “segnalazioni”.

È iniziato il Rio de Janeiro Film Festival che proseguirà fino al 5 Ottobre; il 30 settembre verrà proiettato Bom dia, noite (Buongiorno, notte) di Marco Bellocchio

la puntata di RadioTre Scienza del 18.9.06, con Carlo Flamigni - citata ai Seminari - è disponibile in podcast a questo indirizzo. Il suo libro più recente - anch'esso citato - è: Storia del controllo della fertilità, Utet 2006 € 42,00
«La storia del controllo delle nascite non riguarda soltanto le erbe e le pillole, l'aborto e il coito interrotto. Raccontarla a partire dalle epoche più oscure della storia dell'umanità significa seguire il progresso delle conoscenze su uno dei temi che ha sempre rappresentato una delle maggiori curiosità per gli uomini di tutti i tempi, il mistero del concepimento. E poiché il concepimento è, per alcuni, procreazione, ecco che chi racconta questa storia non può ignorare le teorie, le ipotesi, i dogmi che hanno a che fare con l'inizio della vita personale e che sono responsabili dei tanti tabù religiosi che tuttora sopravvivono nei confronti di molte tecniche contraccettive. Di tutte queste cose parla il libro, che può essere diviso in tre parti: una storica, che prende in esame i metodi utilizzati dalle popolazioni di tutto il mondo a partire dalla più antica storia dell'uomo fino ai tempi più recenti, inclusi i memorabili dibattiti sulla pillola estro-progestinica, ed espone le molte teorie che sono state proposte sin dai tempi più lontani su come l'uomo si riproduce; una filosofico-religiosa, che espone le molte posizioni che sono state espresse dai filosofi e dai teologi; una ultima parte tecnica, dedicata alla contraccezione moderna, nella quale sono anche indicati modalità d'impiego, vantaggi e svantaggi, costi e benefici di tutto quanto è a disposizione delle donne (soprattutto) e degli uomini di oggi per pianificare le loro famiglie» (da BOL.com).
Ansa Al via a Ischia il Premio Visconti: Bellocchio (...) tra i premiati
(ANSA) Si apre ad Ischia oggi nella villa La Colombaia, il Premio Internazionale Luchino Visconti. Per celebrare il centenario della nascita del regista saranno sull'isola Marco Bellocchio (Gattopardo d'oro 2006 "per l’originalità e il rigore della sua ricerca stilistica e narrativa"), Franco Rosi, Ettore Scola e Citto Maselli (Gattopardi - centenario). La tre giorni inizierà con un incontro tra studenti ed Azza El Hassan, poi la mostra 'La Casa dei Giochi', e infine la cerimonia di premiazione in cui saranno attribuiti i Gattopardi.
La Gazzetta del Mezzogiorno 22.9.06: «Domani il proscenio sarà tutto per Bellocchio con la proiezione alle 17 al cinema delle Vittorie di Forio de «Il regista di matrimoni»: al termine del film, il regista riceverà il «Gattopardo d’oro» per «l’originalità e il rigore della sua ricerca stilistica e narrativa». (segnalazione di Barbara Da Luca)

giovedì 21 settembre 2006

l’Unità 21.9.06
Da Bush al Papa, il fantasma di Darwin
Le tre ragioni e più dell’evoluzionismo
Ma l’attuale pontefice come se Galileo non fosse mai esistito propone una teoria che non ha bisogno di una verifica empirica
di Pietro Greco
qui

l’Unità 21.9.06
Ma il «Logos greco» non è affatto monopolio dei cristiani. Parola di teologo persiano
di Bruno Gravagnuolo
qui

Aprileonline 21.9.06
''Volevo la luna''
di Mirko Grasso
qui

Notizie Radicali 20.9.06
Questo Venti Settembre
di Francesco Pullia
qui

mercoledì 20 settembre 2006

Anniversari
il 20 Settembre 1870 l'artiglieria italiana del generale Cadorna apre la breccia di Porta Pia.
Combattimenti con le truppe pontificie

TERMINA DOPO 1143 ANNI IL POTERE TEMPORALE DELLA CHIESA

la registrazione dell'incontro del 15 settembre 2006
"L'informazione a Sinistra. Prospettive"
con Luca Bonaccorsi Left, Valentino Parlato il manifesto, Piero Sansonetti Liberazione,
Pierluigi Sullo Carta, coordinato da Daniela Santroni Segreteria nazionale Prc
è disponibile su MAWIVIDEO

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la discussione sul socialismo
Su "segnalazioni" trovi tutti gli interventi apparsi a partire dal 1°settembre
I link a tutti gli articoli sul tema apparsi su Repubblica sono qui, nella colonna di destra

l'Unità 20.9.06
La rivoluzione del '56 contro Mosca
qui

l'Unità 20.9.06
«Liberamente comunista e non mi pento del ’56»
di Bruno Gravagnuolo
Se nasce il Partito Democratico è inevitabile creare un soggetto di massa di sinistra per colmare il vuoto che ne deriva
qui

Aprileonline 20.9.06
Una nuova forza, tutta da costruire
Dibattito. Un fantasma si aggira per l’Europa (ovvero il lungo e faticoso cammino della Sinistra Europea)
di Moreno Biagioni
qui

Repubblica 20.9.06
Cosa ha veramente detto Ratzinger a Ratisbona
di Pietro Scoppola
qui

Repubblica 19.9.06

L'importanza dei sogni
(...) Il formidabile edificio costruito da Freud è ormai ridotto in macerie
di James Hillman
qui

il manifesto 20.9.06
La ragione unica di papa Ratzinger. Che uccide il dialogo
di Filippo Gentiloni
qui

il manifesto 20.9.06
Il Pontefice europeo nello specchio dello Straniero
Papa Ratzinger dalla critica della ragione moderna alla teologia dello scontro di civiltà
di Caterina Bori e Samuela Pagani*
qui

agenziaaise.it 19.9.06
Cultura
"MARCO BELLOCCHIO PAR LUI-MÊME" ALL’ISTITUTO ITALIANI DI CULTURA DI PARIGI
PARIGI\ aise\ - "Marco Bellocchio par lui-même" è il tema della manifestazione voluta dall’Istituto Italiano di Cultura di Parigi che prenderà il via il 25 settembre prossimo per chiudere i battenti il 29.
Alla presenza del grande cineasta Marco Bellocchio, il giornalista e storico Alexandre Adler, il giornalista e scrittore Corrado Augias, il saggista Pier Giorgio Bellocchio, lo scrittore René de Ceccatty, lo psichiatra Massimo Fagioli, e il filosofo Pietro Montani ne svilupperanno le linee di forza dell’opera sovversiva e dell’attività di intellettuale impegnato. Si tratterà di una occasione per incontrare e scoprire una delle personalità maggiori del cinema italiano contemporaneo.
Durante la manifestazione, presso l’Hôtel de Galliffet, sarà proiettata una selezione dei numerosi lungometraggi.
Si comincia dunque lunedì 25, alle 15.30 con "I pugni in tasca", 1965; alle 17.30 "La Cina è vicina", 1967; si prosegue alle 20.30 con la conferenza "Il Cinema", con Corrado Augias, Pier Giorgio Bellocchio, Marco Belloccio. Alle 22 riprendono le proiezioni con "Nel nome del padre", 1971.
Il 26 settembre, sarà la volta di "Sbatti il mostro in prima pagina", 1972; alle 17.30 di "Matti da slegare", 1975; e dell’incontro alle 20.30 "La Politica", con Alexandre Adler, Corrado Augias, Marco Bellocchio. La serata sarà chiusa dalla "Marcia trionfale", del 1976.
Si prosegue il 27 settembre, con la proiezione alle 11.00 de "Il gabbiano", 1977; alle 15.30 "Enrico IV", 1984; alle 17.30 "La balia", 1999. A seguire la conferenza "Il Teatro al Cinema" con Corrado Augias, Marco Bellocchio, René de Ceccatty. Infine il film "Il principe di Homburg", 1997.
Il 28 septembre l’appuntamento è alle 15.30 con "L’ora di religione", 2002; alle 17.30 seguirà "Buongiorno, notte", 2004; e l’incontro "L’ultimo Film: Il regista di matrimoni", con Marco Bellocchio e Pietro Montani. Chiuderà la serata la proiezione del film "Il regista di matrimoni", 2006.
Infine, il 29 settembre la manifestazione si concluderà con la proiezione dei film "Diavolo in corpo", 1986; "La condanna", 1991; "Il sogno della farfalla", 1994, e il dibattito "Le nuove immagini" sempre con Marco Bellocchio e Massimo Fagioli. (aise)

Editrice SOGEDI s.r.l. - Reg. Trib. Roma n°15771/75

Notizie Radicali 20.9.06
“Belle toujours- Bella sempre” di Manoel De Oliveira: una perversione sessuale vista da un colto epicureo
di Gianfranco Cercone De Lucia
qui

martedì 19 settembre 2006

Liberazione Lettere 19.9.06
Informazione. Ci vorrebbe una rivoluzione
di Donatella Coccoli
Caro Sansonetti, vorrei parlare dell’incontro di venerdì 15 a Liberafesta sull’informazione di sinistra. Incontro importante (“Liberazione”, “Left”, “il manifesto”, “Carta”, tutti insieme), spero primo passo per una ricerca. E voglio partire anche dal quel tuo interessante commento di mercoledì 13 settembre a proposito della nomina di Gianni Riotta a direttore del Tg1 in cui sostenevi che più che dei nomi il centro sinistra si deve occupare del tipo di informazione che vuole fare. Ora, la crisi (perché si è parlato di questo venerdì) dell’informazione di sinistra va analizzata a partire dal linguaggio dell’informazione, o meglio dal pensiero che c’è dietro. E forse è necessaria una piccola rivoluzione giornalistica: occorre avere coraggio nell’ammettere che la cronaca, i fatti ormai non bastano più, inutile inseguire qualcosa di cui sappiamo (quasi) tutto. Allora i giornali di sinistra, se vogliono continuare ad esistere, se vogliono rappresentare un laboratorio non solo per i lettori ma anche per i politici, sono chiamati necessariamente a percorrere queste due strade: o trovare nuovi fatti che non compaiono di solito nei mezzi di informazione, o interpretare i “soliti” fatti in maniera nuova, originale. Per questo occorre un nuovo pensiero. Per questo direi è obbligatorio che il giornalista curioso (come si diceva una volta) vada a caccia non di fatti ma di idee. Le notizie oggi sono le idee. E soprattutto quelle idee che possono arricchire la sinistra. Due giovani lettrici nel dibattito di venerdì hanno sollevato questioni fondamentali, quando hanno accennato al linguaggio veterocomunista del “manifesto” e al non rifiuto della religione su “Liberazione”. Ebbene, l’informazione di sinistra è chiamata a fare i conti con questi due moloch del pensiero. Anche perché la trasformazione dell’esistente a cui l’informazione di sinistra deve mirare oggi, si combatte sempre più sul terreno della realtà umana. Potremo fare migliaia di scioperi e di cortei, dibattere sul problema della casa e dell’acqua, ma se le persone continueranno a leggere e a credere al pensiero che trapela, ahimè, dai giornali, che i bambini nascono cattivi, che dentro ogni uomo c’è ancora l’animale, che le madri che uccidono i propri figli sono normali, allora davvero la ricerca diventa impossibile…

Donatella Coccoli via e-mail

Liberazione Lettere 19.9.06
Il "ragionevole" dio cristiano
di Roberto Blanco
Caro direttore, il Dio cristiano è ragione, ha affermato il papa, mentre il Dio dei musulmani è totalmente trascendente, svincolato anche dalla categoria della ragionevolezza, e proprio questa scissione tra natura divina e ragione aprirebbe la strada, secondo Ratzinger, all’uso della violenza per la diffusione della fede. Mi domando come si spieghi, in questo quadro, il fatto che nel XII secolo un eminente personaggio cristiano come san Bernardo di Chiaravalle, dottore della Chiesa, fondatore di abbazie e riformatore della vita monastica, teorizzò la santità della guerra condotta in nome di Cristo: chi uccide un infedele, scrive Bernardo, «non deve essere considerato un omicida ma (…) uno strumento di Cristo per punire coloro che compiono il male e un difensore dei cristiani. Se invece è lui a essere ucciso, si deve affermare non che è morto ma che ha raggiunto lo scopo della sua vita…». Sono evidenti le somiglianze tra queste affermazioni e l’ideologia degli odierni kamikaze, e ciò dimostra quanto sia infondato il tentativo di far derivare l’idea della guerra santa da una concezione di Dio piuttosto che da un’altra…
Roberto Blanco via e-mail
(la scansione ocr di queste due lettere è di Giorgio Valentini)

ilcassetto.it 18.9.06
Ungheria 1956
Sono passati cinquant’anni dalla rivolta antisovietica di Budapest. La repressione di Mosca e le divisioni all'interno del Partito comunista italiano
di Antonello Sacchetti
qui (una segnalazione di Pino Di Maula)

Il Giornale 19.9.06
Noi comunisti sconfitti da noi stessi
di Massimo Caprara
qui

Il discorso di Ratzinger su fede e ragione
nell'Aula Magna dell’Università di Regensburg
qui (ricevuto da Andrea Piazzi)

Corriere della Sera 19.9.06
MANUELE E IL MUSULMANO: IL TESTO DELLA DISCORDIA CITATO DA RATZINGER
qui

Ratzinger: alcuni articoli da il manifesto (Rossanda, Dominijanni, Barbaglio, de Cillis e Ciccarelli)
da qui

Il Mattino 19.9.06
Cacciari: non ha parlato da teologo
di Corrado Ocone
qui

Corriere della Sera 19.9.06
Il deicidio
E con la tecnica l'uomo creò la natura
di Emanuele Severino
qui

l'Unità 19.9.06
RIFONDAZIONE. Sabato la costituente della «Sinistra europea»
La «sezione italiana» della «Sinistra Europea» aprirà la propria fase costituente sabato, alla Festa di Liberazione di Roma. Il modello di un futuro soggetto «a sinistra» del Partito Democratico, sarà un pò quello «confederale» della Cgil. Una «rete» con intrecci verticali (le diverse formazioni politiche, le associazioni, i centri sociali, le forze sindacali) e orizzontali (i territori, le varie realtà cittadine sparse per la Penisola). Con Rifondazione ci saranno da subito Uniti a sinistra di Pietro Folena e Antonello Falomi, che vede tra gli altri anche la presenza di Maura Cossutta e di esponenti sindacali della Fiom; l’Associazione per il rinnovamento della sinistra di Aldo Tortorella, l’Associazione Rosso Verde degli ex Pdci Gianfranco Pagliarulo e Alessio D’Amato; Punto rosso; Psichiatria democratica; il forum Socialismo XXI di Agnoletto. Aperta resta la possibilità di nuove convergenze provenienti dalla sinistra Ds, in ragione anche della attenzione dimostrata in questi mesi in particolare dalle aree più critiche verso l’opzione del Partito democratico, a cominciare da quella che fa riferimento a Cesare Salvi.


questa sera alle 19.30 Edoardo Sanguineti a Liberafesta di Roma
A cura di Rossana Campo, Derive Approdi: «Sono ventuno le parole chiave attraverso cui Sanguineti ci parla della storia presente e passata, di poesia e di romanzi, di affetti e relazioni, di fedeltà e impegno». Intervengono: Nanni Balestrini, Milziade Caprili (Vicepresidente del Senato), Andrea Cortellessa (critico letterario)


questa sera, martedì 19 settembre alle 21, presentazione del libro "L'atomica degli ayatollah" di Vincenzo Maddaloni e Amir Modini presso la sala Federico García Lorca del Festival nazionale dell'Unità di Pesaro. Insieme a Maddaloni, presenta il libro Pino Di Maula, direttore di Left. (qui)

lunedì 18 settembre 2006

SU MICROMEGA 7/06, pagg 34-39
nelle librerie e nelle principali edicole
un testo di Marco Bellocchio:
«IN ITALIA COMANDANO I MORTI
La cultura di sinistra si illude di poter risolvere tutto con la sola arma della ragione, ma se continuiamo a limitarci alla sola ragione - e alla morale - i morti in Italia continueranno indisturbati a comandare.
Tra impegno politico e introspezione psicologica, il percorso umano, prima ancora che artistico, di un protagonista del cinema (e della cultura di sinistra)». Uno stralcio:
«(...) Ma nel ‘77, coscientemente per una curiosità intellettuale, varcai il portone di Villa Massimo dove il dottor Fagioli in assemblee di massa interpretava i sogni: l’analisi collettiva. Capii subito che quella idea di cura, perché la gente andava lì per curarsi, riconoscendo perciò di star male, mi interessava molto ...
(...) Oggi dopo tanti anni, quasi trent’anni della mia vita, mi posso riconoscere un’identità umana ritrovata, una «rinascita» (o una «nascita» del tutto nuova?). Capisco che parlare di rinascita possa oggi far inorridire (...) perché molti, pur definendosi di sinistra, non credono a nessuna possibilità di trasformazione umana se non attraverso la ragione (...)
Traditi dal comunismo, che fu un credo assolutamente razionale, credono oggi, decrepiti illuministi, che sempre e solo la ragione possa salvarci dagli istinti belluini di sopraffazione che sono la vera natura umana.
Forse sarebbe ora che la sinistra o più precisamente i rappresentanti della cultura della sinistra (...) avessero la «sensibilità intelligente» di incominciare a studiarla, la ricerca e la teorizzazione fagioliana, di non liquidarla senza nemmeno conoscerla, o di far finta che neppure esista.
Perché la sinistra per esistere, per essere, si deve occupare di realtà umana interna all’uomo (...)»
(una segnalazione di Francesca Caddeo)



La Stampa 18.9.06

Il Festival di Filosofia di Modena ha acceso i riflettori sul confine sempre più fragile e problematico tra uomo e animale, tra naturale e artificiale
La carica dei disUmanisti
di Antonio Scurati
qui

domenica 17 settembre 2006

Liberazione Lettere 17.9.06
Identità. Due "semplici" domande
di Lamberto Vaghetti
risponde Piero Sansonetti

Caro Sansonetti, in meno di una settimana, nei due dibattiti a Liberafesta del 10 settembre fra Rosi Bindi contro Capezzone e Migliore e in quello sull’informazione del 15 settembre, si è potuto e dovuto drammaticamente constatare che dal crollo del muro di Berlino non è risorta alcuna araba fenice. Quando Rosi Bindi ha, visibilmente alterata, urlato: «È il Cristianesimo che ha permesso all’Italia di uscire dalla dittatura del fascismo e di scrivere una Costituzione che dà all’uomo il diritto di essere persona» - ho assistito all’impotente mutismo di Capezzone e Migliore... Ieri sera la tematica e il succo del dibattito era lo stesso, «la crisi dell’informazione è in realtà una crisi di identità della sinistra»... Il capitalismo e la religione hanno saputo rinnovarsi nei secoli, hanno saputo addirittura rinunciare ad alcuni privilegi di casta e all’onnipotenza delle proprie verità rivelate... Noi atei o semplicemente laici, teniamo in tasca dei santini e non siamo capaci di rinnovare il pensiero di uomini che forse ormai appartengono al passato. Tu hai rivendicato l’orgoglio di essere di sinistra, il tono delle tue parole era accalorato, forte, di speranza, di non rinuncia, di rilancio, poi hai detto: «Non possiamo mica tirare fuori dal cilindro una nuova identità così, come se niente fosse!». Giusto, dobbiamo costruirla, cercarla. Allora faccio a te, ma anche a Capezzone e Migliore, due domande, semplici semplici, ma basilari per iniziare a impostare un discorso sull’identità umana. L’uomo nasce sano? O, come dice la religione, nasce perverso per il peccato originale? O, come dice molta cultura laica, nasce violento per la natura animale che va controllata? Se non nasce sano, hanno ragione i fascisti e dobbiamo, invece che fare l’indulto, reprimere la violenza e costruire nuove carceri e ricattare i cattivi con pene severissime. Se nasce sano, e poi si ammala, il discorso è diverso... Ti propongo la seconda, un po’ più difficile: «Qual è la specificità umana, l’identità umana, cosa si intende, per dirla alla Rosi Bindi, per persona?». Spero tu non mi risponda che l’uomo è tale perché ha l’anima, anche perché, scusami, ma ho notato come talvolta, ieri sera, guardandoti intorno, ti stupivi della bellezza, non solo fisica, di molte donne, e l’anima in queste cose c’entra poco.
Lamberto Vaghetti, via e mail

Alla seconda domanda proprio non so rispondere. La lascio ai filosofi. Non credo che qualcuno sia interessato alle mie - gracili - opinioni filosofiche. Neanche alla prima so rispondere con esattezza. Non so bene come nasca l’uomo, sono convinto che nasca con tutte le doti necessarie per migliorare se stesso e per costruire una società giusta, cioè orizzontale, fondata sulle libertà, sull’uguaglianza, sulle relazioni. Il fatto é che non sempre, e non a tutti, questo tipo di sviluppo dell’umanità pare conveniente. Spesso, individui, gruppi, classi, addirittura nazioni, ritengono più opportuno esercitare il potere e l’oppressione. La politica, la lotta politica, é il mezzo per sconfiggere costoro. La penso così, e per questo ho scelto l’impegno politico. (p.s.)


l'Unità 17.9.06 Prima pagina e Commenti
Formidabile quel Nenni
Risposta a Bertinotti
di Giuseppe Tamburrano
qui

su Rai Tre, oggi alle 12.40 è andata in onda una puntata di "Correva l'anno" su Nenni e i socialisti in Italia (una scheda sul programma è qui; una segnalazione di Sandra Mallone e Noemi Ghetti)

Bertinotti ieri alla festa di Azione Giovani
articoli da Liberazione (Gagliardi), l'Unità (Di Blasi), il manifesto (Mantovani), La Stampa (Barenghi) e dal Corriere della Sera
da qui

Ratzinger a Ratisbona

The Guardian: «Dopo un anno tranquillo come Pontefice, il rottweiler di Dio mostra i denti»
The New York Times: «Le parole del Papa sono tragiche e pericolose»
articoli da l'Unità e da Repubblica (Scalfari)
da qui

Affari Italiani 15.9.06
Antonio Negri dà l'addio al socialismo
qui

uno scontro tra antichisti: il Papiro di Artemidoro
articoli dal Corriere, Repubblica, l'Unità
da qui

Corriere della Sera 17.9.06 p.33
Contro Freud
Freud? Il padrino di tutte quelle che oggi chiamiamo «pseudoscienze». L'accusa arriva da Frederick Crews, professore americano di Berkeley, autore di una serie di saggi sul padre della psicoanalisi raccolti in un volume appena pubblicato da Shoemaker & Hoard (Follies of the Wise. Dissenting essays, pp.405, $26). Un testo dove Freud è definito, ad esempio, come colui «che più di ogni altro ha contribuito all'ingiustificato trionfo dell'irrazionale sulla razionalità» o come uno studioso «incapace di elaborare una teoria compiuta»

Corriere della Sera 17.9.06
Il mondo salvato dalle menti «bipolari»
di Stefano Bucci
qui

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FESTA NAZIONALE DI LIBERAZIONE
"LIBERAFESTA"
VILLAGGIO SINISTRA EUROPEA
Parco della Resistenza (Viale Aventino)
Sinistra Romana - RossoVerde - ARS

oggi
Domenica 17 settembre ore 18.00
"IL CORPO VIOLENTATO"
ne discutono: Barbara Concutelli, Mariella Gramaglia, Lala Maarouf, Rosa Rinaldi, Alessandra Taormina
coordina Elena Canali
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sabato 16 settembre 2006

Il Riformista 16.9.06
Lombardi, il riformista d'antan
più marxiano che marxista
di Carlo Patrignani

«Amo la vita da sempre». Così Riccardo Lombardi scriveva a un suo amico qualche mese prima del 18 settembre 1984, quando in silenzio se ne andava, cremato e senza riti religiosi né di Stato.
Le reformiste d’antan, più marxiano che marxista, adottò come bussola del suo far politica l’ateismo. «Ateismo metodologico e critico - spiegò nel 1978 al congresso del Partito socialista italiano che si teneva a Torino - il metodo è quello scientifico che qualunque cristiano deve adottare in materie scientifiche, ossia prescindere dall’influenza ultraterrena per fare i conti con le realtà che ci stanno davanti e il secondo è quello che smaschera la falsa coscienza che le religioni tentano di dare di se stesse rappresentandosi diverse da quello che sono». Ossia negazione della persona, dell’essere umano che «suscettibile di cambiamenti e miglioramenti» è sempre stato al centro della sua azione. «L’economia politica - scrisse nel 1958 - non può prescindere dal lavoro alienato».
In tempi caratterizzati dal dilemma sull’esistenza del socialismo, (non è più corretto dire, come fa Pietro Ingrao che è il comunismo a essere morto?) dalla prospettiva possibile per la “sinistra”, la lezione di Lombardi, e di Antonio Giolitti, per il quale si tratta di «costruire il socialismo per gli esseri umani e non sacrificare gli esseri umani al socialismo», torna d’attualità.
«Ora pensaci tu a rompere i patti», gli disse Pietro Nenni all’indomani della tragica e devastante repressione dell’Ungheria (1956) da parte delle truppe sovietiche. E l’ingegnere “acomunista”, critico fin dal patto Ribbentrop-Molotov del 1939, con l’Urss che non vide mai come “Stato-Guida”, andò alla Camera a denunciare l’invasione senza mezzi termini: «È inammissibile sempre... non c’è socialismo senza democrazia e libertà». Di lì a qualche mese Giolitti lasciò il Pci di Palmiro Togliatti e aderì al Psi. «A distanza di anni sull’Ungheria, Giolitti ebbe ragione nel Pci e Lombardi nel Psi: Nenni approfittò della situazione per sganciarsi dall’alleanza con il Pci il cui prezzo più alto era pagato proprio dal Psi» nota l’economista Giorgio Ruffolo. «I fatti della storia sono questi - chiosa - essi s’incaricano di dar meriti e responsabilità ai diversi attori».
Autonomi dall’Urss non voleva dire per Lombardi alleati degli Usa: perseguì sempre la neutralità dai due blocchi usciti da Yalta, tanto da redarguire Nenni quando nel condannare l’invasione di Praga dimenticò «le invasioni, altrettanto cruente» degli Usa. «Lombardi? Per chi come me è nato lombardiano, Riccardo è stato uno dei politici più straordinari» dice il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, la cui azione politica non può essere avulsa. Non fosse altro che per quella «inesausta tensione, capacità di ricominciare - è l’opinione di Ingrao - di ricercare, di tentare vie nuove». Con l’apertura ad “altre culture” come avvenne il 5 novembre 2004 con l’Analisi Collettiva, che hanno “qualcosa” da dire sull’essere umano, sulla realtà umana.
Ecco, sarebbe un bel regalo per Lombardi, cui nel 1983 Sandro Pertini negò la nomina di senatore a vita, esser ricordato come quel grande statista che fu: «Lo Stato e la società vanno trasformati: e per me in senso socialista... Questo Stato va difeso - rispose nel ‘78 allo slogan né con le Br né con lo Stato - per trasformarlo e non per distruggerlo: dalle sue macerie non potrebbe nascere se non un odioso dispotismo».

sulla visita di Bertinotti di questa mattina alla festa di Azione Giovani di Roma
da qui


Ansa 15.9.06
A Bellocchio il Gattopardo d'Oro 2006
Premiazione il 22 e 23 settembre al Premio Ischia 2006
(ANSA) - ROMA, 15 SET - Andrà a Marco Bellocchio il Gattopardo d'oro 2006 nell'ambito del Premio Visconti che si svolgerà ad Ischia il 22 e il 23 settembre. Il regista viene premiato per l'originalità e il rigore della sua ricerca stilistica e narrativa. (...) I Gattopardi speciali in occasione del centenario viscontiano saranno assegnati a Ettore Scola e Francesco Rosi.
(segnalazione di Barbara de Luca)

50° LONDON FESTIVAL
The Times BFI London International Film Festival quest'anno festeggia la sua 50ª edizione dal 18 ottobre al 2 novembre al National Film Theatre. (...) In "Cinema Europa" si potrà vedere (...) Il regista di matrimoni di Marco Bellocchio.
(da cinecitta.com)

il manifesto 16.9.06
La falsa unanimità del coro contro le rivoluzioni
di Raul Mordenti
qui

il manifesto 16.9.06
Guerre sante. Il papa ha avviato l'ultima crociata?
Il Vaticano riparte dal Medioevo
Ventisei anni di politica wojtyliana verso l'islam mandati in fumo in un attimo, con un discorso integralista e superficiale. La visione di Benedetto XVI non può che sconcertare le masse arabe che il suo predecessore aveva corteggiato
di Mimmo De Cillis
qui

il manifesto 16.9.06
Ratzinger. Con quale autorità?
di Filippo Gentiloni
qui

l’Unità 16.9.06
Docente di Storia del cristianesimo all’Univeristà di Torino
«Benedetto XVI ha sempre predicato la superiorità della religione cristiana»
di Pierpaolo Velonà
qui

La Stampa Tuttolibri 16.9.05
Seppellire Freud nuoce alla filosofia
di Gianni Vattimo
qui