martedì 21 febbraio 2006

una segnalazione di Tonino Scrimenti:

Corriere della Sera 21.2.06, pag.37
INTERVENTI E REPLICHE

Il nuovo settimanale «Left»

Scrivo in riferimento a un articolo apparso sul Corriere del 20 febbraio a pagina 10 circa la mia persona [vedi "segnalazioni" alla data di ieri n.d.r]. Mi rincresce che il signor Sergio Rizzo, autore del pezzo in questione, «tutto poteva pensare tranne che proprio io un giorno sarei stato nella cooperativa, Editrice dell'Altritalia», che, a suo parere, pubblica in continuità con il vecchio Avvenimenti il nuovo settimanale Left. Probabilmente il signor Rizzo non ha avuto né il tempo né la voglia, non dico di andarsi a leggere l’editoriale di apertura del nuovo settimanale Left, ma almeno il mio comunicato stampa che cita senza riportarne alcun brano. Left non nasce sulle ceneri di nulla, tanto meno di Avvenimenti, e non è in continuità con la linea di quel giornale. Di questo si sarebbe accorto il signor Rizzo se avesse avuto tempo di leggere se non altro qualche riga. Il mio impegno e quello del mio amico Luca Bonaccorsi non è e non ha motivazioni «esclusivamente» economiche. Come si potrà immaginare, non solo il signor Rizzo, il farsi carico della pubblicazione di un settimanale non ha come primo obiettivo «il guadagno». La discontinuità del nuovo giornale con il passato è netta: si propone di costruire o meglio di tornare a un giornalismo d’inchiesta, pulito, diretto, scevro da certi gossip tanto di moda in questo tempo. Non sono mai stato contro Mani Pulite, questo lo sapeva anche mio padre, non ho amato «certi» metodi usati al tempo e chi mi conosce sa che non avrei fatto un giornale con Antonio Di Pietro per motivi del tutto «evidenti». Di Pietro era solito avere una sua rubrica fissa su Avvenimenti. Sul nuovo settimanale Left, di cui io sono uno degli editori, Di Pietro non ha nessuna rubrica fissa. Sono un uomo di sinistra e credo che l'informazione possa rappresentare uno degli strumenti più efficaci per la costruzione di una società migliore. L'ho scritto, mi piacciono le idee che sono dietro alla nuova testa del giornale: Left è l'acronimo delle tre parole simbolo della Rivoluzione francese - Libertà, Eguaglianza, Fraternità - a cui questo gruppo di lavoro vuole affiancare la parola Trasformazione. Trasformare tre parole in idee forti, restituire loro un «senso reale». Mi dispiace, infine, che il signor Rizzo sia così mal informato circa le notizie inerenti la mia società e le cifre investite nel nuovo giornale; però devo riconoscergli che su una cosa ha ragione «l’editore Ivan... preferisce tenersi al riparo dai riflettori» quindi saluto cortesemente il suo giornale e torno al mio privato.
Ivan Gardini

Il fatto che Left sia in continuità con Avvenimenti non è una mia opinione, visto che così l’ha presentato anche l’agenzia Ansa il 15 febbraio, definendolo testualmente: «il nuovo giornale che nasce dalle ceneri di Avvenimenti». Del resto il direttore e il condirettore sono gli stessi. Per quanto riguarda Antonio Di Pietro, nell’articolo non ho scritto che l’ex pm di Mani pulite sia organico al progetto del settimanale, né che abbia una collaborazione, e tantomeno una rubrica fissa. Mi sono semplicemente limitato a ricordare che era il titolare dell’inchiesta Enimont e che Avvenimenti in passato aveva sostenuto l’operazione Mani pulite. Le notizie sulla sua società e sulle cifre investite sono state ricavate dai documenti delle Camere di commercio, che ho consultato prima di scrivere l’articolo. Aggiungo che se il signor Gardini non avesse rifiutato di parlarmi probabilmente anche il suo punto di vista sarebbe stato meglio rappresentato.
Sergio Rizzo