della quinta Lezione del Prof. Massimo Fagioli
dall'Università di Chieti
la registrazione è disponibile
su Mawivideo
Massimo Fagioli
sarà ospite di Marzullo
nella trasmissione di "Cinematografo"
in onda domenica notte su RaiUno
due lanci Agi:
CINEMA: BELLOCCHIO, CANNES PALCOSCENICO PRESTIGIOSO
(AGI) - Roma, 26 apr. - "Sono entusiasta della mia opera e Cannes e' un palcoscenico importante: si tratta pertanto di una scelta prestigiosa ed aristocratica".
Cosi' il 63enne regista piacentino Marco Bellocchio accoglie la conferma della presenza al 59esimo Festival di Cannes (dal 17 al 28 maggio) nella sezione di 'Un Certain Regard' del suo film 'Il regista di matrimoni'.
Al Festival di Cannes ci saranno altri due registi italiani in concorso per la Palma d'Oro: Nanni Moretti con il 'Caimano' e Paolo Sorrentino con 'L'amico di famiglia'.
"Personalmente sono entusiasta del mio film soprattutto per le emozioni che suscitato negli spettatori: e' un film semplice e complesso al tempo stesso, dipende da come lo si guarda, da come vi si entra in contatto", precisa Bellocchio. "Voglio dire che se ci si lascia andare si entra nel film, in un labirinto da cui si esce - aggiunge - di buon umore e rasserenati". E, forse, per un finale 'aperto', gia' realizzato in 'Buongiorno, notte' dove pur facendo riferimento ad un fatto realmente accaduto, l'assassinio di Moro, il regista piacentino ne ha stravolto letteralmente la storia: il prigioniero esce dalla prigionia e se ne va libero per le strade di Roma. Cosi' l'imprevedibile finale de 'Il regista di matrimoni': la principessa Bona (Donatella Finocchiaro) liberata dal vincolo matrimoniale grazie ad un regista in crisi (Sergio Castellitto) innamoratosi della promessa sposa, che scappa fugge in treno...E' un'immagine onirica o inventata? "Il regista di matrimoni e' il film d'autore piu' bello e completo degli ultimi dieci-quindici anni: ha qualcosa di Otto e 1/2 di Fellini: Bellocchio e' un'artista profondo intenso sempre in evoluzione", osserva Anselma Dell'Olio, critica, membro della Commissione ministeriale cinematografica. "Non c'e' scarto alcuno tra l'onirico - spiega ancora - e la realta': l'imprevedibile che non ti aspetti, una volta visto diventa inevitabile e questa e' la straordinaria capacita' di Bellocchio". 'Maestro' del cinema e dell'immagine, Bellocchio dai mitici 'Pugni in tasca' all'ultimo 'Il regista di matrimoni' ha fatto un percorso scandito da tanti e continui cambiamenti. "C'e', vive dentro il film una profonda psicologia: e' un film che va visto e rivisto se si vuole carpire ed afferare la sua originalita'".
E al 59esimo Festival di Cannes inevitabile il confronto tra due registi, Bellocchio e Moretti, dalla storia, dallo stile, dal modo raccontare le storie e fare immagini totalmente opposti pur se entrambi 'di sinistra'. (AGI) Red/Mld/Van
262234 APR 06
(AGI) - Roma, 26 apr. - "Il regista di matrimoni? Un capolavoro ma forse in questo presente, il film piu' bello di Bellocchio, oltre che di gran lunga la presenza piu' intensa di Sergio Castellitto. Curioso film gemello-opposto del contemporaneo Caimano morettiano". Cosi' Enrico Ghezzi, ideatore di 'Fuori Orario' e con Marco Giusti di 'Blob', parla del film di Marco Bellocchio 'Il regista di matrimoni'.
Bellocchio "invece di sacrificare allo spettacolo imperante, di cui Berlusconi e' insieme attore e gran sacerdote, chiarisce, con una regia ambigua dark fatta di trasalimenti attese sorprese, il ruolo marginale come forza - spiega Ghezzi - ma centrale come posizione, della figura sacrale stessa dell'autore di cinema, nel rito spettacolare non solo italico".
Aggiunge quindi Ghezzi, "regista di matrimoni o di funerali, il cineasta si confessa schiacciato dallo spettacolo, e solo sospendere la ricerca a tutti i costi di senso e di inquadratura, solo riconoscersi vivo/morto, spiato/spiante, messo in scena e filmato nel suo filmare, bambino incapace di non giocare in ogni istante e situazione a 'fare cinema' anche solo con gli occhi e col sentire, gli/ci permette di scompaginare un istante la dittatura dello spettacolo e della
narrazione".
Insomma, un film che si intreccia, si avvolge con la poesia. "Bellocchio ha il coraggio e la forza visiva di guardare negli occhi l'ottusita' dell'occhio stesso del cinema, l'ignavia 'politica', l'automatico e desiderante legame oscuro con la realta' che il cinema - prosegue Ghezzi - pretenderebbe illuminare".
Ancor nel dettaglio, "non essere 'registrato' mentre tutto si conferma esserlo - conclude Ghezzi - e' il privilegio lucidamente politico che questo film sceglie di sognare, da vivo che sa (di) esser morto - e non, come capita in quasi tutto il cinema - da morto che crede o dice d'esser vivo". (AGI) (ricevuto da Tonino Scrimenti)
una segnalazione di Francesca Caddeo:
Repubblica.it Roma, 16:57
CINEMA: IL REGISTA DI MATRIMONI, 752 MILA EURO IN 5 GIORNI
In cinque giorni di programmazione, sta nella sale dal 21 aprile, fa 752.842 euro d'incassi e si colloca, primo fra i film italiani, al quarto posto dietro 'Inside Man' di Lee (oltre un milione), 'Scary movie 4' (oltre quattro milioni) e il cartoon 'L'era glaciale 2-il disgelo' che ne fa 7.331.370. E' la classifica Cinetel durante il ponte del 25 aprile, tra venerdì 21 e martedì 25 aprile, dei film più visti dalla quale emerge che 'Il regista di matrimoni' di Marco Bellocchio con 752 mila e 842 euro d'incassi si colloca al quarto posto primo però fra i film italiani.
Alle spalle del film di Bellocchio, troviamo 'Se solo fosse vero'; 'Uno zoo in fuga'; 'Il mio miglior nemico'; 'Il Caimano'; 'La famiglia omicidi'; 'Ti lascio perchè ti amo'.
Corriere della Sera 26.4.06
Rossanda, gelo su Bertinotti alla Camera Gagliardi: eterna delusa. Parlato: no, ha ragione
di Angela Frenda
Liberazione 26.4.06
Il ruolo di Bertinotti. Domande a Rossanda sul Parlamento e la riforma della politica
di Rina Gagliardi
per leggere questi articoli clicca sui titoli
• gli articoli su "Il regista di matrimoni" di Marco Bellocchio, disponibili su "spogli" a partire da qui
• l'articolo di Piero Sansonetti a proposito di Marco Travaglio, su Liberazione di domenica:
Liberazione 23.4.06
Un vecchio ricordo sul procuratore Giovagnoli
Travaglio, simpatico reazionario e un giudice che fu eversore...
Piero Sansonetti
(per leggerlo clicca sul titolo)
• la poesia di Ezra Pound, Lode di Ysolt (Praise of Ysolt), è disponibile in italiano qui; la versione originale (un .pdf) è invece qui
l'articolo di Caprara sul film di Marco Bellocchio, uscito ieri su Il Mattino:
Il Mattino 22.4.06
Bellocchio, visioni d’autore
Castellitto protagonista in una Sicilia barocca e sensuale ...
di Valerio Caprara
una segnalazione di Noemi Ghetti, l'articolo di ieri su Repubblica che citava Massimo Fagioli:
Repubblica 22.4.06 Pagina 4 - Interni
Marcos, San Paolo e Ghandi metamorfosi di Fausto il rosso
Dalle piazze alla tv, il "subcomandante" diventa arbitro
di Filippo Ceccarelli
per leggerli clicca sui titoli
Lunedì mattina, domani:
Luigi Attenasio, Presidente Psichiatria Democratica Lazio nonché membro della Consulta della Liberassociazione Aderenti individuali alla Sinistra europea, parteciperà alla puntata di Uno Mattina di domani (lunedì 24 aprile ore 9.30) dedicata alla Legge 180, assieme ad utenti e familiari.
una segnalazione di Teresa Colombo:
Liberazione 22.4.06
Persona, passioni, classe
il lessico marxiano della democrazia
“Karl Marx. Rivisitazioni e prospettive” , un volume collettivo curato da Roberto Fineschi. Da Bellofiore a Cavallaro gli autori si interrogano sulle possibilità ancora aperte di studio e sulle prospettive di utilizzo futuro
di Tonino Bucci
Repubblica 22.4.06 Pagina 4 - Interni
Il leader storico della sinistra ricorda quando nel ‘76 fu eletto sullo scranno di Montecitorio al posto di Pertini
Ingrao, il primo presidente comunista "Ma non paragonatemi a Bertinotti"
"L'amico Pertini rimase dispiaciuto. Due anni dopo fui io, commosso, a dirgli: sei stato eletto al Colle"
di Concita De Gregorio
Corriere della Sera 22.4.06
«Vogliamo dialogare con i riformisti»
Bertinotti: «Bene D'Alema, serve pluralismo»
Il leader di Rifondazione Comunista dopo il passo indietro del presidente Ds nella candidatura alla presidenza della Camera
per leggere gli articoli clicca sui titoli
il manifesto 19.4.06
Matrimonio all'italiana
di Silvana Silvestri
(...)
«Ho visto un andare in crisi più accentuato nel mio modo di fare cinema, ho cercato di andare oltre la struttura classica che è stata la mia formazione nel cinema. La mia lunga carriera ha tappe, passaggi, trasformazioni molto diverse legate alle scelte della mia vita. La mia partecipazione all'analisi con Fagioli ha modificato certe scelte, poi ho preso la mia libertà».
Il Messaggero 19.4.06
«Ecco come ribalto i destini»
di Gloria Satta
ROMA - Alla fine della proiezione per la stampa, come nella tradizione del miglior Pirandello, le interpretazioni si sprecano: Castellitto salva la principessa triste dal matrimonio combinato, macché si è sognato tutto, forse è una metafora... Bellocchio sorride, e non solo perché in platea c’è lo psicanalista Massimo Fagioli che applaude («bravo, ci hai messo dentro tutto»).
(...)
La Repubblica 19.4.06
Tra fiaba e thriller vince l'ironia
di Natalia Aspesi
MILANO - A vedere un film di Marco Bellocchio si va ormai con una certa inquietudine: amandolo moltissimo, parteggiando per lui con tutto il cuore di spettatore, si teme di provare, se non una delusione, una specie di incompletezza, il fastidio verso se stessi per non riuscire a capire sino in fondo, di essere insomma in torto verso un autore che da più di quarant'anni, e restando un uomo dall'eterno fascino mite e schivo, ci ha dato opere bellissime e importanti che hanno segnato il cinema italiano e la nostra stessa vita. Non si smette mai di aspettarsi da lui un capolavoro.
(...)
Repubblica.it 19.4.06
Cinema: Bellocchio, mi interessa la ricerca sulle immagini
Un film riuscito: la nuova opera che con probabilità sarà al prossimo festival di Cannes, segue il filo dell'affascinante ricerca sulle immagini indefinite, esattamente l'opposto delle scene piatte, amorfe e fredde con un inizio e una fine, dialoghi e parole.
È la caratteristica originalissima, emersa prima con 'L'ora di religione' poi con 'Buongiorno, notte', del film, 'Il regista di matrimoni' ...
(...)
una segnalazione di Roberto Martina:
ieri sera, 19.4.06, alle 21.30 è andato in onda su Rai news 24 il programma "Tempi dispari", la puntata in questione aveva il titolo "La mente non mente. I grandi temi della psicologia contemporanea con Luigi Turinese e Riccardo Mondo (psicologi hillmaniani)"
In una scheda iniziale è stata citata la rivista "il sogno della farfalla".
chi volesse vedere il programma può collegarsi al seguente indirizzo dove si trova l'archivio delle puntate trasmesse:
http://www.rainews24.it/ran24/magazine/tempi-dispari/
ricevuti da Tonino Scrimenti alle 17.38
(AGI) - Roma, 19 apr. - Un film riuscito: la nuova opera che con probabilita' sara' al prossimo festival di Cannes, segue il filo dell'affascinante ricerca sulle immagini indefinite, esattamente l'opposto delle scene piatte, amorfe e fredde con un inizio e una fine, dialoghi e parole.
E' la caratteristica originalissima, emersa prima con 'L'ora di religione' poi con 'Buongiorno, notte', del film, 'Il regista di matrimoni' del 63enne regista piacentino Marco Bellocchio che afferma: "piu' dei dialoghi e delle parole, a me interessano le immagini, perche' il cinema per me e' ricerca sulle immagini".
E 'Il regista di matrimoni' nelle sale da venerdi' prossimo esce dopo 'Il Caimano' di Nanni Moretti: due registi entrambi 'di sinistra' ma dai percorsi e stili profondamente diversi. "Moretti e' il regista di racconti e parole, del super-Io narcista, e' il Profeta, Bellocchio e' invece il regista che insegue l'immagine, costringe a viverle con tutta la suspence che le avvolge ed e' la particella di un movimento cosmico che non fa profezie", nota il docente di Storia e critica del cinema all'Universita' di Napoli, Valerio Caprara.
Le immagini che interessano Bellocchio non sono mai, e lo si e' visto a partire da 'Diavolo in corpo' del 1986 "il film che e' stato per me - ammette il regista piacentino - una rivoluzione interiore", la riproduzione il racconto del fatto accaduto, non sono insomma fotografia: cosi' il finale totalmente inventato di 'Buongiorno, notte' con il prigioniero (Aldo Moro) che esce dalla prigione e se ne va in giro libero, si ritrova ne 'Il regista di matrimoni' con la bella malinconica principessina Bona (Donatella Finocchario) che promessa in sposa si ribella grazie all'incontro con Elica (Sergio Castellitto) regista in crisi per il matrimonio di sua figlia con un fervente cattolico. L'innamoramento tra Bona e Elica cambia la vita di entrambi: e la principessa libera se ne va e nessuno sa dove. Un finale totalmente diverso da quello che ha messo sullo schermo Moretti. "Bellocchio non seleziona i suoi spettatori - spiega Caprara - pretende che si vedano i suoi film per starci dentro in una sorta d'esperienza totale, costringe a vivere le immagini: dei film di Moretti se ne puo' parlare tanto ma quelli di Bellocchio si debbono vedere e basta". Le immagini del regista piacentino, dunque, non consentono l'identificazione? "Esattamente, chiedono il coinvolgimento - risponde Caprara - la partecipazione totale, lasciarsi andare a viverle dentro".
Il regista in crisi depressiva, dunque, per il matrimonio di sua figlia con un fervente cattolico va in caccia di immagini in Sicilia dove incontra un regista di matrimoni che gli propone di lavorare insieme per le nozze di Bona, la figlia di un principe decaduto, promessa in sposa ma per convenienza. Vien fuori cosi' l'attrazione inaspettata, 'il fulmine a ciel sereno', e tra i due spunta l'innamoramento scandito dalle note di una canzone in voga nel '45-'46: Solo me ne vo' per la citta'. E la vita cambia. (AGI)
(AGI) - Roma, 19 apr. - Dopo il successo di 'Buongiorno, notte', il cineasta piacentino riprende con 'Il regista di matrimoni', il tema della religione, dei suoi condizionamenti ne approfondisce e ne allarga l'indagine a regole e convenzioni, come il matrimonio: sempre sullo sfondo c'e' la 'ribellione' a quanto e' d'ostacolo al rapporto uomo-donna.
"E' il film d'autore piu' bello, completo degli ultimi anni: lo avvicino a Otto e 1/2 di Fellini: Bellocchio ha compiuto la sua ennesima evoluzione trattando temi a lui congeniali come la famiglia, la religione, il conformismo, la ribellione", osserva Anselma Dell'Olio, critica, membro della Commissione ministeriale cinematografica. "Non c'e' scarto alcuno tra l'onirico - spiega - e la realta': l'imprevedibile visto diventa inevitabile, questa e' l'opera di Bellocchio".
Un 'maestro' dunque del cinema e dell'immagine: dai 'Pugni in tasca' a 'Il regista di matrimoni' e' un percorso scandito da tanti e continui cambiamenti. "C'e' dentro il film una profonda psicologia: e' un film che va rivisto e rivisto per - precisa la Dell'Olio - afferarne tutta l'originalita'". Un modo, insomma, di far cinema fuori dagli schemi usuali.
"Fare immagini e' un'arte, un'inventiva anche quando si vuol descrivere la realta', la quotidianita': se Moretti racconta solo se stesso e non inventa mai nulla, Bellocchio inventa - conclude Caprara - almeno ci prova e tutto sommato gli riesce bene".
Con 'Il regista di matrimoni' Bellocchio torna ad occuparsi di religione ma "non e' un film anti-religioso - precisa - semmai e' anti-istituzionale". Oggi rivendicare dirsi 'non credente' e' quasi un'eresia, "non e' di moda: ma comunque chiedo e pretendo rispetto", osserva Bellocchio.
Quella di Elica e' la crisi di un uomo oppresso, soffocato dal conformismo, dalla routine, dal cattolicesimo oscurantista: una crisi che pero' mette in moto la ricerca, 'la caccia', a la Chateaubriand, di nuove immagini fino all'incontro con Bona, la malinconica intensa bella principessa promessa in sposa.
"No, queste nozze non s'hanno da fare", come accade ne 'I Promessi Sposi'... E la vita del regista depresso cambia perche' di fronte all'amore che, "vive con angoscia perche' non crede ai colpi di fulmine, capisce che deve rimetter ancora una volta in gioco il proprio lavoro e la propria esistenza: per un artista vita e arte sono la stessa cosa", e' il pensiero di Bellocchio.
"E' l'opera di un artista completo capace di saltare da una immagine all'altra mantenendo la sua compattezza, integrita' ed unita': davvero un film molto ricco ed originale sorretto da una profonda psicologia", conclude la Dell'Olio. Il segno insomma di un cambiamento profondo, di una rinascita e rigenerazione che ha la sua 'fonte', in una ricerca, l'Analisi Collettiva di Massimo Fagioli, che Bellocchio segue ormai da trent'anni. (AGI)
una segnalazione di Paola Botta, testo ricevuto da Giorgio Valentini:
Liberazione 19 aprile 2006
L’amore, quello vero
Cara “Liberazione”,
in merito all’articolo di oggi (martedì 18, ndr) di don Vitaliano Della Sala, consueta e comprensibile (da parte sua) esaltazione della figura “rivoluzionaria” di Gesù, vorrei sottolineare che sebbene la sua figura ha storicamente costituito il passaggio dalla religione “della Legge” (ebraica) a quella “dell’amore” (cristiano), solidale con gli umili e gli oppressi, è altrettanto vero che non si può negare che: 1) in questo nel passaggio è stato mantenuto il concetto di peccato originale e la discendenza da Caino che ci rende tutti potenziali assassini; 2) che l’amore cristiano è strettamente legato a questo vizio originario che fa di ciascuno un derelitto da assistere per tutta la vita perché tarato dal “male”, la cui trasformazione radicale verso il “bene” è impossibile proprio a causa di questa “tara”; 3) che questa posizione teorica è di ben 2000 anni fa!; 4) che in questi 2000 anni il pensiero occidentale, impregnato di cultura ebraico-cristiana, non ha fatto altro che tentare di annichilire la vitalità delle donne, altro che sancire, come sostiene don Vitaliano, «la fine del maschilismo e del patriarcato»! Onestamente mi sembra che la ricerca sulla non violenza e sul rapporto uomo donna abbia ben altre possibilità di sviluppo che non ripetere una strada che da questo punto di vista mi sembra palesemente fallita! Se vogliamo potremmo ripartire dalla ricerca del giovane Marx, quella di una «natura spirituale altrettanto necessaria concreta e dai contorni altrettanto sicuri quanto la natura fisica», espressa nella lettera al padre del 1837. Splendida lettera che inizia descrivendo l’amore «ebbro di desiderio» per la sua compagna, e mi piace pensare che forse anche per Marx il rapporto con la donna fu lo stimolo di una preziosa anche se poi abbandonata ricerca sulla realtà psichica, perché nessuna ricerca di questo genere è possibile senza rapporto profondo con l’essere umano diverso da sé. Ricerca e rapporto che per la cultura ebraico-cristiana sono praticamente il diavolo.
Zeus e Io (1530), olio su tela
di Antonio Allegri, detto Correggio (ca 1489-1534)
(per vedere l'immagine in formato più grande clicca qui)da Ovidio, Le Metamorfosi, Libro 1 (vv. 588-600)
Zeus e Io
Viderat a patrio redeuntem Iuppiter illam
flumine et: "O virgo Iove digna tuoque beatum
nescio quem factura toro, pete" dixerat "umbras
altorum nemorum" (et nemorum monstraverat umbras)
"dum calet et medio sol est altissimus orbe.
Quodsi sola times latebras intrare ferarum,
praeside tuta deo nemorum secreta subibis,
nec de plebe deo, sed qui caelestia magna
sceptra manu teneo, sed qui vaga fulmina mitto.
Ne fuge me!" Fugiebat enim; iam pascua Lernae
consitaque arboribus Lyrcea reliquerat arva,
cum deus inducta latas caligine terras
occuluit tenuitque fugam rapuitque pudorem.
Mentre tornava dal fiume paterno, l'aveva intravista Giove,
che le disse: "O vergine degna di Giove e che beato farai
lo sconosciuto che ti sposerà, ritirati nell'ombra
di quei boschi profondi" (e l'ombra di quei boschi le indicava),
"ora che fa così caldo e più alto è il sole in mezzo al cielo.
E non temere di addentrarti sola fra covi di belve,
cammina tranquilla nel cuore del bosco: un dio ti protegge,
e non un dio qualunque, ma io, io che con mano potente
reggo lo scettro del cielo e scaglio fulmini in ogni luogo.
No, non fuggirmi!". Ma lei fuggiva; e già i pascoli di Lerna,
le piantagioni del Lirceo s'era ormai lasciata alle spalle,
quando il dio, nascosto un lungo tratto di terra con una distesa
di nebbia, fermò la sua fuga e le rapì l'onore.Edizione Garzanti, traduzione di Mario Ramous(si ringraziano Gianluca Cangemi e Francesca Iannaco)
una segnalazione di Gabriella Cetroni e di Franco Pantalei:
Repubblica.it 18.4.06
Presentato "Il regista di matrimoni": Castellitto, regista in crisi e in fuga si riscatta salvando una principessa triste dalle nozze di convenienza
Solo la passione può salvarci
l'ultima provocazione di Bellocchio
Un film contro l'ossessione religiosa e contro il cinema italiano (David di Donatello compresi).
"Moretti? Lui è cupo e disperato, io no..."
di Claudia Morgoglione
per leggere l'articolo clicca sul titolo
una segnalazione di Claudio Bonechi:
http://www.performancetrading.it/Documents/Pugno/Pug_Index.htm
Questa breve trattazione di economia contiene vari riferimenti alla teoria di Massimo Fagioli, tra altre opere citate, in bibliografia sono indicati:
Fagioli M (1971) Istinto di morte e conoscenza, Roma: Nuove Edizioni Romane [10° ed. 2002]
Fagioli M (1974) La marionetta e il burattino, Roma: Nuove Edizioni Romane [8° ed. 2002]
inviati da Annalina Ferrante
Congratulazioni e un abbraccio; la tua ricerca sulla realtà umana è stata completamente approvata.
Sento e leggo che Rifondazione Comunista ha raddoppiato i voti nel Lazio e in Toscana.
Complimenti per il tuo coraggio di non aver parlato soltanto di ridistribuzione del reddito e tasse sulle rendite finanziarie ma anche del superamento di una storia, riprendendo le parole: libertà, uguaglianza, fraternità, e quindi aprendo altre possibilità alla realtà umana.
Complimenti per la realizzazione geniale e per il coraggio di aver fatto questo non dopo ma prima delle elezioni.
La gente ti ha abbracciato.
Carissimi,
Vi ringrazio moltissimo per la generosità delle Vostre parole. È stata una prova durissima e che, tra le tante cose che vanno indagate, ha dimostrato anche quanto la percezione della comunicazione politica sia lontana dal sentire profondo della società e come sia ancora in gran parte da esplorare la strada per ridare senso e attualità a un processo di trasformazione.
Noi ci siamo avviati lungo un percorso che mi sembra trovi una conferma e un incoraggiamento.
Si tratta di un cammino in cui ci siamo incontrati e che, penso, possiamo fare assieme, continuando a interrogarci e a confrontarci.
Un caloroso abbraccio
Liberazione 16.4.06
Un consiglio agli amici del partito radicale
di Piero Sansonetti
per leggere l'articolo clicca sul titolo
Liberazione 13.4.06
Bertinotti: "Con questa maggioranza si può governare. Vi spiego perché"
di Stefano Bocconetti
(segnalato da Franco Pantalei)
Repubblica 13.4.05 Pagina 7 - Interni
Bertinotti: al Quirinale mi piacerebbe vedere una donna. "Con il 51 per cento si governa"
"Con questa destra non si tratta. Io alla Camera? Non potrei dire no"
I tempi lunghi. Ciampi ha ragione sui tempi dell'incarico a Prodi. Ma non stiamo con le mani in mano. Pensiamo, da subito, all'agenda di governo
I due Berlusconi. Secondo me Berlusconi non crede alla storia dei brogli, altrimenti non proponeva il governissimo. È incerto tra populismo e inciucio
di Umberto Rosso
(segnalato da Licia Pastore)
per leggere le interviste clicca sui titoli
Corriere della Sera 12.4.06
Restano fuori Pannella, Bassanini e Bobo Craxi
(...) La Rosa nel pugno non ha ottenuto un senatore che è uno e così, oltre a Marco Pannella , restano a casa i veterani dello Sdi Ugo Intini e Cesare Marini . Non eletti, ma era nei patti, anche Marco Bellocchio e Fabrizio Rondolino (...)
Liberazione 12.4.06
Il segretario del Prc chiude alla Grosse Koalition e alla presidenza bipartisan del Parlamento. «Per noi visibilità nel governo»
Bertinotti: «Nessun ponte
alle destre, siamo autosufficienti»
«I “poteri forti” potranno esercitare pressione sul prossimo esecutivo per farlo andare nella direzione che vogliono, dovremo affrontarli politicamente per far valere le riforme»
(ricevuto da Giorgio Valentini)
Il Giornale 12.4.06
Bertinotti: io vado alla Camera e Romano starà in sella 5 anni
di Roberto Scafuri
per leggere gli articoli clicca sul titolo
risultati nel Comune di Roma per il Senato
(dati definitivi)
Rifondazione è oggi al 9.54 % (era al 5.03 nel 2001 e al 6.54 nel 2005)
e ha l'8.94 nel Lazio
risultati nel Comune di Firenze per il Senato
(dati definitivi)
Rifondazione è oggi al 10.13 % (era al 5.48 nel 2001 e all'8.28 nel 2005)
e ha l'11.18 in Toscana
http://www.cineuropa.org/newsdetail.aspx?lang=it&documentID=63638
cineuropa.org 10.4.06
Cannes 2006 – Italia
Moretti, Bellocchio, Crialese, Rossi Stuart in pole position
A dieci giorni dalla presentazione del programma ufficiale del festival di Cannes (17-28 maggio), si rafforzano le ipotesi sulla presenza italiana, racchiusa in questi quattro nomi: Moretti, Bellocchio, Crialese, Rossi Stuart.
(...)
Posto d'onore in "Un certain regard" invece per Il regista di matrimoni di Marco Bellocchio, alle prese con un cineasta messo in crisi dal matrimonio della figlia con un fervente cattolico che decide così di partire per la Sicilia alla ricerca dell'ispirazione che sembra aver perso. Il film di Bellocchio sarà presentato nei prossimi giorni alla stampa e arriverà nelle sale italiane il 21 aprile.
(...)
una segnalazione di Paolo Izzo:
su Liberazione di oggi una lettera di Lamberto ed un'altra di Gian Carlo
romagnaoggi.it 7.4.06:
Bellocchio, non ho visto Caimano e non è mia priorità
Marco Bellocchio a margine della conferenza stampa di chiusura della campagna elettorale della Rosa nel pugno risponde ai cronisti sul film 'Il Caimano'. ''Non l'ho visto, lo vedrò dopo.... Non è una mia priorità'', ammette, svelando una lontananza abissale dal regista romano: ''Io e Moretti siamo diversi, abbiamo due estetiche totalmente opposte''
la registrazione dell’incontro con Corrado Augias
che ha avuto luogo venerdì 31 marzo
nella Libreria Amore e Psiche
è disponibile su Mawivideo
da www.left-avvenimenti.it
BETA. Nasce il sito di Left
di Peter Kruger
A poche settimane dal lancio del nuovo settimanale Left, nasce anche il sito left-avvenimenti.it in cui puoi trovare il meglio della rivista in edicola. Come un software che viene aggiornato continuamente, abbiamo realizzato un sito che non rimane mai fermo, ma che cambia e introduce sempre nuove funzionalità e contenuti. Per questo ci piace definirlo un sito BETA, proprio come i software che sono distribuiti in anticipo agli utenti perché lo sperimentino e lo mettano alla prova. E per ricevere consigli e suggerimenti utili su come migliorare il servizio. Scrivici oppure partecipa ai nostri blog.
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Le Nuove Edizioni Romane comunicano che è appena uscita, dopo essere stata presentata alla recente Fiera del Libro di Bologna, l'opera di David Macaulay: