sabato 29 maggio 2004

«il modello riduzionista in biologia riceve un altro duro colpo»

il manifesto 29.5.04

notiziario

La lunga strada dell'evoluzione umana




La sequenza completa del genoma umano aveva fatto emergere, tra gli altri, un risultato sorprendente: la sostanziale identità genetica tra esseri umani e scimpanzé. I due organismi sono diversissimi per capacità, comportamenti e fisiologia, ma hanno Dna simili al 98-99%. Tuttavia, uno studio pubblicato sull'ultimo numero della rivista «Nature» mostra che le conseguenze biologiche di queste differenze genetiche anche minime sono molto più complesse di quanto speculato finora. Gli studiosi hanno comparato il cromosoma 22 di uno scimpanzé con la sua controparte umana, il cromosoma 21. Confrontando 231 geni simili tra loro, l'83 per cento presenta differenze sostanziali, e il 20 per cento dà luogo a esiti strutturali completamente diversi. Se questa scoperta valesse per tutti i cromosomi entrerebbe in crisi l'ipotesi che le funzioni cognitive tipiche dell'essere umano siano riconducibili a poche diversità genetiche chiave ben individuabili. Capire quali sono i cambiamenti che ci hanno impedito di rimanere scimmie è da oggi più arduo, ma possibile. E il modello riduzionista in biologia riceve un altro duro colpo.