mercoledì 27 luglio 2005

"IL MANIFESTO" DEL 27.7.05

il manifesto 27.7.05
Bertinotti alle primarie con l'erba «Voglio»
«Sopra il 12 per cento è andata bene. Sopra il 50 ho vinto». Il leader del Prc apre la campagna per le primarie. Si comincia dal sito internet e da migliaia di post-it per tappezzare i muri di messaggi
Cosimo Rossi


E' il 16 luglio 1950. Al Maracanà di Rio de Janeiro si gioca l'ultimo atto della coppa Rimet tra il Brasile e l'Uruguay. Ai favoritissimi padroni di casa basta un pareggio, l'allenatore degli ospiti si limita a chiedere di «non prenderne troppe». Il capitano celeste Obdulio Varela è il solo che negli spogliatoi incita a non alzare lo sguardo sugli spalti ma a fissare il pallone. Al 47° Friaca porta in vantaggio la seleção. Ma l'Uruguay tiene serrate le fila, e al 66° Schiaffino pareggia. Assediati dai palleggiatori verdeoro, gli azzurri ribaltano il risultato al 79° con un tiro non irresistibile di Ghiggia. L'Uruguay è campione del mondo, il colossale Maracanà s'inchina invece mesto. 26 luglio 2006. Un giornalista brasialiano e d'inveterata fede nella vecchia signora pigliatutto del calcio italiano, qual è Darwin Pastorin (che del portierone carioca Moacyr Barbosa e della sua papera ha anche narrato l'epopea tragica), sceglie appunto la figura di Obdulio Varela come metafora della sfida di Fausto Bertinotti introducendo la conferenza stampa di presentazione della candidatura del leader del Prc alle primarie dell'Unione. Cosicché, quando a Bertinotti tocca il dovere del pronostico, non c'è di meglio che stare al gioco: «Che deve dire un capitano? Quando compete lo fa per vincere - dice - Sennò va a casa». Ma visto che il politica i numeri contano, Bertinotti non può sfuggire: «Alle elezioni prendiamo un 6%, anche se prenderemo di più - ragiona - Dato che l'Unione prenderà qualcosa più del 50%, 6 più 6 fa 12» Quindi: «Sotto il 12% sono sconfitto - continua Bertinotti - Al 12% significa che hai preso i tuoi. Sopra il 12% è andata bene. Sopra il 50% hai vinto». Che vuol dire tutto e nulla. Ma vuol dire di certo che sulle primarie il leader di Rifondazione ci investe davvero: che punta più alto dei calcoli algebrici che illustra.

All'esterno della libreria romana «Amore e psiche» la presentazione della candidatura è un bagno di folla (con altoparlanti e schermi), soprattutto dei molti seguaci dello psichiatra Massimo Fagioli. All'interno si presenta invece la corsa verso il voto che si svolgerà a metà ottobre assistita dal team della «Proforma» (la stessa società che ha realizzato la campagna di Nichi Vendola in Puglia e, prima ancora, del sindaco di Bari Michele Emiliano). E il primo atto è «un foglietto», non si ricorda il nome Bertinotti. Ovvero un post-it giallo con la scritta «Voglio» e uno spazio libero per esprimere il desiderio con cui far decollare la candidatura del leader del Prc, che per tutta la prima fase sarà calibrata soprattutto sul sito internet. «Voglio che mio figlio non conosca guerre e terrorismo», «Voglio andare in vacanza senza preoccupazioni per il mio lavoro», «Voglio un'Italia migliore», suggerisce il sito attivato da ieri: www.faustobertinotti.it. «Voglio è un buon inizio per un programma - spiega Bertinotti - E' un segno di ribellione, rompe il meccanismo secondo cui hai un diritto solo per elargizione». E anche quello secondo cui la guida del governo è interdetta «una donna o un uomo di sinistra - aggiunge - Se non oggi, domani».