lunedì 28 giugno 2004

proprio a Chieti (sarà un caso...)il Vaticano nomina vescovo il suo miglior teologo!

Il Messaggero 25.6.04

Prestigiosa new entry nella Cei

Bruno Forte, teologo degli atei, vescovo a Chieti

Il sacerdote napoletano, aperto al dialogo con il mondo laico, sarà nominato probabilmente sabato

di Orazio Petrosillo




CITTA’ DEL VATICANO - Il teologo napoletano Bruno Forte, il maggiore tra gli italiani per mole di opere, sarà con tutta probabilità il nuovo arcivescovo di Chieti. La nomina dovrebbe essere resa pubblica sabato. Raro esempio di teologo-filosofo-poeta, il 55.enne sacerdote ha predicato gli esercizi spirituali al Papa la scorsa quaresima (meditazioni ora pubblicate da Mondadori) a conferma del fatto che tale scelta è quasi sempre foriera di maggiori riconoscimenti. L’elevazione di Forte all’episcopato per la più prestigiosa sede abruzzese, permette alla Conferenza episcopale di accogliere tra le sue file un personaggio che entrerà di diritto in molti toto-nomine specie per quelli del dopo-Ratzinger, a capo del dicastero dottrinale della Chiesa, e del dopo-Giordano, alla guida dell’arcidiocesi di Napoli. Lasciando il futuro al futuro, don Bruno Forte è oggi un punto di riferimento per la Chiesa e la società in Italia, anche nei rapporti ecumenici e con il pensiero laico. E’ membro della Commissione teologica internazionale. I suoi dialoghi con filosofi quali Cacciari, Vitiello e Giorello - è coautore con Cacciari e Givone del volume “Trinità per atei” - lo hanno reso conosciuto anche al di fuori del mondo ecclesiale. Di fronte alla crisi etica, religiosa e filosofica dell’uomo d’oggi, Forte si è preoccupato di entrare in colloquio con le voci più significative della filosofia e della teologia del nostro tempo. Ordinario di teologia dogmatica a Napoli è stato relatore al Convegno della Chiesa italiana a Loreto nel 1985, grazie alla stima e all’amicizia del cardinale Martini. Difficile rendere conto della sua produzione trentennale. Da ricordare la Simbolica ecclesiale in 8 volumi, la Dialogica dell’amore in quattro e la Poetica della speranza.



alcuni stralci da altri articoli da Il Mattino (di Napoli), 27.6.04



Ieri mattina mons. Menichelli ha annunciato ufficialmente la nomina del suo successore all’arcidiocesi Chieti-Vasto

Campane a festa per l’arcivescovo

Primo messaggio di don Bruno Forte: «Sarò un padre pieno di speranza»

di MARIO D’ALESSANDRO




Don Bruno Forte, teologo di notorietà internazionale, 55 anni, di Napoli, è il nuovo arcivescovo di Chieti - Vasto. Lo ha annunciato ufficialmente nel Palazzo Arcivescovile ieri alle ore 12 l’amministratore apostolico monsignor Edoardo Menichelli, suo predecessore, aprendo la lettera ufficiale del Nunzio apostolico in Italia monsignor Paolo Romeo, mentre suonavano a stormo le campane, alla presenza del Prefetto di Chieti, Aldo Vaccaro e del Questore Sandro Artizzu (non c’era nessuno del Comune e della Provincia), di una trentina di sacerdoti, dei giornalisti e di un gruppo di fedeli.

(...)



LA NOMINA DI DON BRUNO FORTE

«Io, arcivescovo cercherò le parole per i non credenti»

«Porterò Napoli nel cuore e cercherò di parlare a i non credenti»

«Cercherò un ponte tra la Chiesa e i non credenti»

(do.tro)




Un lungo pianto. Poi, il raccoglimento in preghiera e la serenità del discernimento, che è l’accettazione del proprio destino: «Come Abramo, che lasciò la sua terra per seguire la chiamata di Dio», racconta monsignor Bruno Forte, 55 anni il prossimo 1° agosto, 31 di vita sacerdotale, studi e insegnamento tra Napoli e il mondo, collaboratore del Mattino (...)

«Don Bruno è un leader, voglio dargli un popolo», avrebbe detto Giovanni Paolo II del suo professore napoletano di esercizi spirituali.

(...)

Quando si insedierà in Abruzzo?

«Probabilmente, a fine settembre. Intanto, ho cancellato tutti gli impegni e lasciato tutti gli incarichi culturali (dalla Treccani alla Fondazione San Carlo al San Raffaele), cosa che non mi è costata quanto lasciare la mia gente. Ma non posso esimermi dall’andare a Lublino a metà settembre, dove l’università che fu del Papa ha deciso di conferirmi la laurea honoris causa, con relativa mia prolusione».

Quale progetti ha da vescovo?

«Servire gli uomini, annunciare Gesù e il Vangelo ma anche essere ponte di amicizia e dialogo con tutti, credenti e non credenti. Aiutare chi cerca e fa fatica a credere, a fidarsi totalmente di Dio, ascoltando i suoi bisogni e le sue sofferenze con l’unica autorità che deriva dal Vangelo e dalla forza della fede. Il vescovo non è un uomo di potere, ma deve essere un amico, un compagno di strada anche per i più umili».

(...)

Ha già scelto il suo motto e il suo stemma?

«Sì. Il motto è Lumen Vitae Christus (Giovanni 8, 12), ”Cristo luce della vita”, che è poi il segreto della mia vita. (...)».



...e Cacciari vivamente approva...



Cacciari: era scritto nel suo destino

(do.tro.)




«Era ora. Era il suo destino». Il filosofo veneziano Massimo Cacciari non ha dubbi nel commentare la nomina di Bruno Forte ad arcivescovo di Chieti-Vasto: «Sono felicissimo per Bruno di questa conclusione, che mi sembra predestinata, del suo percorso, sia di prete che di teologo», dice Cacciari, intellettuale non credente da tempo in dialogo fecondo con il suo grande amico teologo napoletano. Basti solo pensare al volume "Trinità per atei", edito da Raffaello Cortina, singolare confronto tra Forte, un interlocutore immaginario e tre filosofi reali (appunto Cacciari, Giulio Giorello e Vincenzo Vitiello), sedotti dalla rivelazione di un Dio trinitario. «Bruno - continua Cacciari - aveva bisogno di un popolo da seguire: era la sua vocazione profonda, accanto a quella scientifica, della ricerca e dell’insegnamento. Bastava vederlo in azione nella parrocchia della Sanità per rendersene conto. Perché oltre ad essere un grande studioso, Bruno è prima di tutto un uomo di Chiesa, nel senso conciliare dell’”ecclesìa”: un uomo di comunione con tutto il popolo sacerdotale. E la mia profezia è che questo è solo il primo passo verso un’ulteriore ascesa».

Anche il mondo laico napoletano esulta: per Lucio Pirillo, presidente dell’Uneba (Unione nazionale enti di beneficenza e assistenza), «si tratta di un segno importante per i laici, perché è il riconoscimento e il punto di arrivo per l’evoluzione di una generazione concliliare della Chiesa cattolica incarnata con grande spessore intellettuale da Bruno Forte». Gli fa eco Mario Di Costanzo, consigliere nazionale dell’Azione Cattolica e direttore dell’ufficio laicato della Curia: «Forte ha una grande capacità di parlare ai giovani. La sua nomina è un segno di grande vitalità della Chiesa napoletana, che in poche settimane ha visto monsignor Agostino Vallini diventare Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica e ora - dopo Filippo Strofaldi vescovo di Ischia - Bruno Forte arcivescovo».



Il governatore Antonio Bassolino ha sottolineato la capacità di Forte di «tenere sempre insieme l’azione evangelica tra la gente e l’impegno negli studi teologici e filosofici favorendo spazi di confronto con studiosi di tutto il mondo»