domenica 31 ottobre 2004

il congresso di Rifondazione

il manifesto 30.10.04

Rifondazione: congresso per mozioni a marzo



La convocazione ufficiale sarà fatta dal comitato politico che si riunisce oggi e domani

Si svolgerà nella prima settimana del prossimo marzo, a Rimini, il congresso di Rifondazione comunista. La convocazione ufficiale sarà fatta questo finesettimana dal comitato politico nazionale del partito. Una riunione che sancirà la decisione di Fausto Bertinotti di portare in chiaro tutte le differenziazioni politiche interne, respingendo cioè l'ipotesi di un congresso per tesi emendabili - sostenuta dall'area dell'Ernesto attualmente determinante per la maggioranza - in favore di un congresso per mozioni. Oltre al documento del segretario se ne prevedono dunque altri tre. La minoranza di Progetto comunista, guidata da Marco Ferrando, ribadirà anche in questa occasione, come già in passato, il proprio impianto alternativo a quello della segreteria. Anche l'area Erre, guidata da Salvatore Cannavò e che allo scorso congresso si trovò a convenire con la proposta politica del segretario, sarà in campo con un documento alternativo. E' stata infatti verificata l'impossibilità di una convergenza tre le due componenti della sinistra. Infine dovrebbe esserci la mozione dell'area prevalentemente ex cossuttiana dell'Ernesto, capeggiata da Caludio Gassi e che finora ha fatto parte della maggioranza che ha tenuto in sella la segreteria di Bertinotti.



Il leader di Rifondazione è però pronto alla sfida per rendersi autonomo alla guida del partito. Una battaglia che rischia di incontrare ostacoli soprattutto da sinistra, viste le crepe che si sono create nei rapporti con i movimenti: una parte dei quali già a suo tempo non ha condiviso la radicalizzazione del ragionamento bertinottiano sulla nonviolenza e il mutamento stesso del ruolo di Rifondazione nel corso degli ultimi mesi (complice anche il caso di Nunzio D'Erme lasciato fuori dall'europarlamento nonostante il successo di consensi) con la scelta strategica verso l'alleanza con Romano Prodi. Rispetto a questa riaffermazione di autonomia da parte del Prc, non è un mistero l'orientamento verso l'area dei Verdi avviato già da tempo da parte di alcuni settori di movimento. Mentre la stessa mozione unitaria delle opposizioni sul ritiro dall'Iraq è stata giudicata per il suo impianto un «passo indietro» dalle minoranze di sinistra interne e da settori esterni. Proprio a questo proposito Bertinotti firma su Liberazione di oggi un editoriale con l'evidente intento di distendere il rapporto con i movimenti e spiegare le scelte verso cui orienta il partito: «Insieme all'impegno diretto e unitario nel movimento, ci proponiamo di costruire un progetto politico», scrive il segretario argomentando la scelta dell'alleanza prodiana e il tentativo di far vivere al suo interno le ragioni della sinistra di alternativa.



Diversa la posizione dell'Ernesto, da sempre favorevole al recupero di un rapporto organico con il centrosinistra, ma che contemporaneamente ritiene necessario porre precise discriminanti programmatiche. Un meccanismo che invece Bertinotti mette in discussione, ritenendo infruttuosa una negoziazione per punti del programma dell'alleanza alla quale preferisce una discussione complessiva. Anche per questo l'area del segretario respinge l'idea di un congresso per tesi, che consenta cioè di qualificare la maggioranza anche attraverso precisi emendamenti a un testo unitario, e si prepara a una dialettica su posizioni non mediabili.