domenica 28 novembre 2004

Pietro Ingrao

Swg: il 78% non crede al conflitto giusto

Ingrao: con la non violenza spezziamo la spirale della guerra.



ROMA. Sia la non violenza, insieme valore e prassi, la risposta alternativa all'uso della forza, alla guerra che, un tempo giustificata per necessità di difesa o per offese, è oggi diventata preventiva e domani per salvare il mondo. A ribadire il valore della non violenza che è una svolta culturale per la sinistra, è Pietro Ingrao, il novantenne leader storico dell'ex-Pci, assertore convinto della necessità assoluta di rompere la crescente spirale di conflitti armati nel mondo. Un sentimento, la "non violenza", assai diffuso tra la gente come si evince dal sondaggio Swg per conto di «Famiglia cristiana» svolto su 600 soggetti maggiorenni: il 77% è contro l'uso della forza e a favore della mediazione; per il 68% la guerra è «distruzione e morte» e per il 78% non ci sono le «guerre giuste». La guerra come mezzo di soluzione delle situazioni di crisi e dei conflitti, registra «un mutamento del suo carattere - come ha detto Ingrao al convegno «Non violenza e Giustizia Sociale» dove ha discusso con Don Ciotti, Gino Strada e Gianni Rinaldini leader della Fiom - Un tempo chi la faceva (erano i dittatori) la giustificava perché, diceva, doveva difendersi o perché diceva di essere stato offeso, oggi è divenuta preventiva e domani, è il rischio cghe si corre, è che si faccia per salvare il mondo». Affermare la non violenza come valore e prassi politica è via nuova ed obbligata su cui far ricerca per costruire, secondo Ingrao, un sogno: «Mai più guerra, pacifismo assoluto, come del resto prevede l'art. 11 della nostra Carta Costituzionale». «Non ci sono più fini nobili che possano giustificare il ricorso alla forza armata che, come dimostrano le guerre moderne, non risolve nessun problema ma innesca solo la spirale di altre guerre infinite», è la tesi di Strada, per il quale oggi, «la maggioranza degli italiani è contro la guerra rispetto invece alla maggioranza del parlamento che è a favore».