giovedì 31 marzo 2005

Jules Verne

La Stampa TuttoScienze 30.3.05
100 ANNI DOPO
In Verne più scienza che fiction

NEL capitolo XIV del romanzo di Jules Verne "L'isola misteriosa", Cyrus Smith deve calcolare l'altezza di una grande muraglia e per risolvere il problema ricorre allo stesso espediente usato dal filosofo Talete per misurare l'altezza della piramide di Cheope. Cyrus pianta nel terreno una pertica a circa 500 metri dalla base del muro e si stende sulla sabbia in un punto dal quale il suo raggio visivo risulta esattamente in linea con l'estremità della pertica e con la sommità del muro. Qui il racconto propone una lezione di geometria sulle proprietà dei triangoli simili applicata al calcolo dell'altezza del muro. Tutto questo per dire che nei romanzi di Verne - morto un secolo fa ad Amiens, il 24 marzo 1905, all'età di 77 anni - si trovano spesso riferimenti scientifici: Verne, dunque, fu anche un grande divulgatore. Scoperto Edgar Allan Poe e affascinato dalle avventure di "Gordon Pym", Verne comincia a scrivere romanzi che a partire dal 1863, anno in cui esce "Cinque settimane in pallone", daranno vita alla serie dei suoi viaggi straordinari (62 romanzi e 17 racconti) il cui scopo è "riassumere tutte le conoscenze geografiche, geologiche, fisiche e astronomiche, accumulate dalla scienza moderna e di riscrivere, in modo attraente e pittoresco la storia dell'universo". I protagonisti di questi romanzi sono quasi sempre scienziati: Verne voleva costruire coi suoi racconti una specie di "summa" scientifica. Nel momento di maggior successo, è l'autore più letto, tradotto e pagato. Il suo editore Hetzel gli chiede tre romanzi all'anno, che prima però dovranno uscire a puntate su riviste. Sono nati in questo modo "Viaggio al centro della terra" (1864), "Dalla Terra alla Luna" (1865), "Ventimila leghe sotto i mari" (1869). Nel frattempo acquista uno yacht, il "Saint Michel III", e compie lunghi viaggi per raccogliere informazioni e impressioni che poi sfrutterà nella stesura dei suoi romanzi. In Italia fu ricevuto da Leone XIII, a Venezia illiminarono la facciata dell'albergo dove alloggiava e sul suo terrazzo scrissero il suo nome con dei lumini. Insignito della Legion d'onore, per due volte presidente dell'Accademia delle scienze, collabora alla redazione della «Geografia illustrata della Francia» affiancando la Societé de Géographie. Gli ultimi vent'anni della sua vita saranno funestati da disgrazie e lutti. Costretto a disfarsi del suo yacht, la produzione letteraria cambia registro e all'ottimismo dei primi romanzi subentra un atteggiamento che evidenzia gli aspetti negativi della scienza. Purtroppo Verne è stato sempre considerato un autore per ragazzi ma la sua opera, in realtà, contiene messaggi più profondi e può essere considerata una grande metafora dell'avventura scientifica che si dipana fra l’ottimismo illuministico e il pessimismo dei tempi moderni: si scoprono in lui tematiche di Goethe, di Stevenson e anche di Samuel Butler. A riprova della sua universalità, poco dopo la morte Verne ebbe l'omaggio di Guido Gozzano:

"Maestro, quanti sogni avventurosi
sognammo sulle trame dei tuoi libri!
La Terra il Mare il Cielo l'Universo
per te, con te, poeta dei prodigi,
varcammo in sogno oltre la scienza.
Pace al tuo grande spirito disperso,
tu che illudesti molti giorni grigi
della nostra pensosa adolescenza".